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La Cassetta Rossa che ascolta chi non può parlare: un nuovo presidio contro la violenza

L'iniziativa della famiglia Cordova-Barile in memoria del compianto Giorgio e del Comune di Chiusa di Pesio consentirà a chi non ha voce di chiedere aiuto. L'iniziativa ha raccolto il plauso del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

La Cassetta Rossa che ascolta chi non può parlare: un nuovo presidio contro la violenza

Da oggi, domenica 23 novembre, Chiusa di Pesio ha una cassetta postale speciale. Si trova nell'androne del Municipio ed è rossa fiammante, colore simbolo del contrasto alla violenza sulle donne. Un'iniziativa concreta, che oltre al valore simbolico andrà materialmente a sostegno delle donne vittime di abusi e, più in generale, di tutti coloro che vivono una situazione difficile tra le mura di casa e hanno bisogno di aiuto. È la prima di tre cassette, donate dalla famiglia Cordova-Barile che saranno installate nei prossimi giorni in paese. Se ne sta ancora valutando il posizionamento. È stata inaugurata alla presenza del sindaco, Claudio Baudino con la sua Giunta, di Donatella Cordova e del marito Antonio Barile, con il figlio Luigi, della dirigente scolastica, Renata Varrone, di Patrizia Levrone dell'associazione "Mai più sole", di una rappresentanza del Gruppo della Protezione Civile e di un folto pubblico intervenuto per questo momento, il primo di tre dedicati a celebrare la giornata dedicata al contrasto della violenza sulle donne.

La Cassetta rossa chiusana è la prima in Piemonte, ed è dedicata alla memoria di Giorgio Barile, scomparso alcuni mesi fa a causa di una malattia fulminante. Un dolore lancinante che ha fatto nascere nella famiglia la volontà di fare qualcosa in sua memoria. L'idea nasce prendendo spunto da esperienze analoghe nel sud Italia, di cui Donatella legge sui giornali. L'idea viene proposta al Comune, che l'accoglie immediatamente, e non solo: piace anche al presidente della Regione, Alberto Cirio, che invia una mail di congratulazioni all'iniziativa. Su proposta della stessa Cordova, l'idea potrebbe approdare tra i services piemontesi del Lions Club, con l'intenzione di diffonderla anche in altri Comuni.

«In modo simbolico grazie alla famiglia Cordova-Barile inauguriamo questa Cassetta rossa – ha detto il sindaco – vogliamo dare un punto di riferimento per la comunità, donne, uomini, per tutti i cittadini che possono averne bisogno».

«Ho condiviso fin da subito l'entusiasmo di Donatella per questa iniziativa – ha dichiarato la vicesindaca Daniela Giordanengo – anche nel ricordo di Giorgio, con cui abbiamo condiviso tante estati con il fratello Luigi. Sarà un ulteriore punto di ascolto per le persone vittime di violenza. Si tratta di un simbolo, non abbiamo la pretesa di sostituirci agli strumenti principali da utilizzare, ovvero il 112 e il 1522, numero specifico per le persone vittime di violenza. La cassetta si affianca agli altri due strumenti e vuole essere un punto d'ascolto. Siamo un piccolo paese, ci conosciamo tutti: non voltiamoci dall'altra parte, se qualcuno ha un problema deve trovare ascolto».

«Sette mesi fa ho perso mio figlio, ho sempre un dolore dentro – ha detto Donatella Cordova – ma mi sono detta che dal dolore deve venire qualcosa di positivo, senza fossilizzarsi nel pensare a sè stessi. Il discorso della violenza mi sta molto a cuore, anche come membro dell'Associazione Fidapa. La cassetta dà una possibilità anche a chi non ha la possibilità di usare il telefono, perchè controllato, o che non ha il coraggio di rivolgersi alle autorità. Tutti possono lasciare una richiesta d'aiuto, anche ragazzi vittime di bullismo. È importante combattere a tutti i livelli e in particolare per le donne. Solo stamattina in radio ho sentito parlare di tre donne uccise nelle ultime ore. E voglio rivolgere un pensiero anche a tanti anziani che vivono situazioni difficili in casa, magari vengono costretti a dare la loro pensione sotto minaccia dei familiari».

L'inaugurazione della Cassetta rossa è la prima delle tre iniziative organizzate in occasione del 25 novembre, giornata a contrasto della violenza sulle donne. 

Lunedì 24 novembre – Installazione artistica sotto il Pellerino 

Lunedì 24 novembre, alle 16, sotto il Pellerino di piazza Cavour, i ragazzi e le ragazze del centro aggregativo giovanile Officina Collega-Menti, insieme agli educatori della cooperativa sociale Proposta 80, realizzeranno un’installazione artistica dedicata al tema della giornata. La cittadinanza è invitata a fermarsi, osservare l’opera e contribuire con parole, pensieri e riflessioni.

 

Mercoledì 26 novembre – Incontro sulla violenza digitale con il professor Francesco Striano

Mercoledì 26 novembre, alle 21, nella Biblioteca Civica “Ezio Alberione”, si terrà un incontro dedicato al tema della violenza digitale, in collaborazione con l’associazione “Mai + sole”. A guidare la serata sarà il professor Francesco Striano, ricercatore in filosofia morale all’Università di Torino, da anni impegnato nello studio dell’etica delle tecnologie e dell’evoluzione dei media. Punto di partenza sarà il suo libro “Violenza virtuale: vita digitale e dolore reale” (Il Saggiatore), che esplora le zone d’ombra del mondo online: immagini intime diffuse senza consenso, aggressioni simulate, parole che feriscono quanto un gesto reale. Il testo interroga il confine sempre più labile tra ciò che accade in rete e ciò che ricade nella vita quotidiana, ponendo una domanda cruciale: il dolore nato online può davvero restare confinato dietro uno schermo?

 

 

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