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Nel 2024 504 denunce per violenza nel territorio della Provincia di Cuneo

13 codici rossi attivati dall'inizio dell'anno sul territorio di Pianfei-Villanova-Roccaforte. I dati del fenomeno della violenza sulle donne nel talk a Villanova

Nel 2024 504 denunce per violenza nel territorio della Provincia di Cuneo

«Onestamente speravo che ci fosse qualche maschietto in più». Il sindaco di Villanova, Roberto Murizasco, ha concluso con una "punzecchiatura" il suo saluto istituzionale alla serata di venerdì 21 settembre, organizzata dal Comune per celebrare la giornata per il contrasto alla violenza sulle donne. Un appuntamento dal forte valore civile e istituzionale, con ospiti di rilievo attivi sul territorio, per tenere accesi i riflettori su un tema così significativo. La platea, in effetti, vede una maggioranza di presenze in rosa. Sul palco, con la conduzione dell'assessore Giacomo Vinai, la prima parte della serata ha visto coinvolti in un talk show la comandante dei Carabinieri di Mondovì, Francesca Borelli, il maresciallo Riccardo Beatrice (Comandante della stazione di Villanova), l'agente Rossella La Placa, l'Assessore alle pari opportunità del Comune di Mondovì, Francesca Bertazzoli e la referente del dipartimento antiviolenza della Croce Rossa, Comitato di Mondovì, Giuliana Turco. 

«Nell'anno che sta per concludersi i numeri del fenomeno restano alti – ha relazionato il comandante Borelli – nei primi 4 mesi del 2025 a livello provinciale ci sono state 137 denunce di cui 60 per maltrattamenti,28 per violenza sessuale, 35 per stalking-atti persecutori, 7 per violazione del divieto di avvicinamento alle parti offese. Nell'intero 2024 c'erano state 504 denunce, quindi i numeri sono in linea con quelli dell'anno precedente. Nel territorio della stazione di Villanova, che comprende Roccaforte e Pianfei, sono stati attivati 13 codici rossi dall'inizio dell'anno. Non sono pochi». «La violenza di genere nasce già sui banchi di scuola – ha detto il capitano Borelli – si avverte già questo problema che poi si ritrova in tutte le fasce d'età. Le vittime sono di tutte le nazionalità, non solo italiani». I rappresentanti dell'Arma hanno poi presentato il "Violenzametro", un'iniziativa che vuole sensibilizzare a porre l'attenzione sui campanelli d'allarme, anche minimi, nel comportamento del partner per mettere in atto meccanismi di difesa.

«Questi temi vanno oltre politica e territori – l'esordio dell'assessore Bertazzoli – Ha senso continuare a dedicare una giornata a questo tema, visto che è un qualcosa di cui si parla tutti i giorni? Mi sono convinta di sì quando sono venuta a sapere che nel periodo del 25 novembre le chiamate al numero d'emergenza 1522 arrivano ad essere otto volte superiori rispetto al resto dell'anno». «A Roma in questa settimana è possibile andare a visitare il "Museo del patriarcato" con diversi reperti interessanti, come ad esempio le buste paga di colori diversi a seconda del sesso. Sono rimasta sorpresa dallo scoprire che il 74% delle donne in Italia si occupa ancora interamente delle faccende di casa. A Mondovì è nata la Consulta Femminile, proprio per stimolare e aiutare la partecipazione delle donne nel mondo amministrativo e nella comunità. Io sono stata fortunata, perchè da quando avevo 13 anni è stato mio nonno a introdurmi al mondo della politica, allora un mondo tutto di uomini».

«La Croce Rossa è nata nel 1864 per assistere sui campi di battaglia – ha esordito Giuliana Turco – da allora ha allargato il ventaglio delle proprie attività e degli ambiti di intervento. Nel 2015 abbiamo riflettuto sul tema della violenza sulle donne: abbiamo pensato, con altri comitati, che i femminicidi e le donne vittime di violenza erano talmente tante da meritare un impegno particolare. Con le colleghe e la allora presidente Viviana Beltrandi abbiamo inaugurato una gemmazione dello sportello astigiano "L'orecchio di Venere". Siamo stati formati da loro e poi abbiamo intrapreso un percorso che prosegue ancora oggi. Siamo un gruppo di crocerossine e volontarie della Croce Rossa che si occupa di vittime di violenza. Abbiamo la sede nella Croce Rossa, abbiamo un numero attivo 24 ore su 24. Il nostro sportello accoglie, sente, accompagna le donne che si rivolgono a noi perché vittime di violenza. La violenza sulle donne non è solo fisica, ma anche psicologica, economica... Le donne che non hanno la possibilità di provvedere a sé stesse, acquistare degli oggetti, possedere del denaro. Queste sono forme di violenza subdole che possono durare anni al punto da svuotare le vittime o far loro percepire la loro condizione come una condizione di normalità». «La cosa sorprendente è che spesso le donne temono di denunciare il partner perché temono di danneggiare i figli – ha proseguito Turco – è paradossale, ma è molto importante denunciare proprio nel loro interesse. I bambini e le bambine che crescono in un contesto di violenza se lo portano dietro nella vita. Ci è capitato di assistere una madre e poi, anni dopo, assistere la figlia che, divenuta adulta, stava subendo i medesimi meccanismi che avevano portato la mamma a ricorrere al nostro aiuto».

Nel 2016 è nata la rete antiviolenza del Comune di Mondovì e nel 2018 il Centro Antiviolenza 10A riconosciuto dalla Regione Piemonte, con capofila il consorzio Socio Assistenziale di Cuneo che comprende lo sportello antiviolenza della Croce Rossa, varie associazioni di volontariato della Provincia di Cuneo, i servizi sociali di Mondovì, Cuneo e Savigliano e i Comuni di Mondovì, Cuneo, Fossano, Savigliano.

«La violenza di genere si combatte in tanti, collaborando e facendo rete – la sintesi di Turco – da soli non si fa da nessuna parte. Anche noi lavoriamo in rete con i vari enti e con le forze dell'ordine, spesso intervenendo direttamente in ospedale. Da cinque anni abbiamo 2 case di accoglienza a disposizione delle donne che denunciano e che devono essere messe in protezione, con i loro bambini». 

Il comandante di stazione Beatrice ha poi illustrato nel dettaglio la procedura del "Codice Rosso" ovvero come si muovono le forze dell'ordine in seguito alla denuncia.

L'assessore Bertazzoli ha poi invitato a riflettere ancora sui dati: «Nel 2024 gli omicidi volontari sono stati 314. Di questi, solo 111 erano donne, due su tre sono uomini quindi. Se però si va a vedere quanti tra questi sono consumati in ambito familiare e affettivo, su 151 96 sono donne. Dal 30% del totale, le donne diventano il 60%. Se tra questi poi si va a vedere quanti sono commessi dal partner (E sono 69), il tasso femminile sale a più dell'85%. Questo ci fa capire perchè è nato quindi il concetto di femminicidio».

Al termine del talk sono saliti sul palco i ragazzi della scuola di danza Gravity, insieme a Maria Cristina Gallo Orsi, per dare vita a una significativa coreografia sul tema della violenza sulle donne. Infine, è stato proiettato il balletto realizzato per il "Cinemadanzafestival" a Torino, ispirato al film di Paola Cortellesi "C'è ancora domani".

 

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