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08 Dicembre 2025 - 14:08
A sinistra Roberto Bracco (vicepresidente Pro loco e cuoco del Bollito No Stop), a destra i volontari Pro loco in azione
Per Roberto Bracco la giornata inizia alle tre e mezza del mattino. Quando scatta l'ora per iniziare a preparare il "Bollito No stop", la Fiera del Bue grasso a Carrù è ancora tutta un divenire. Roberto, vicepresidente e braccio operativo della Pro loco, l'ha spiegato dal palco del teatro "Vacchetti" sabato mattina in occasione della presentazione ufficiale della 115ª Fiera.
Forse proprio i numeri rendono bene l'idea di quanto "peserà" l'evento di giovedì 11 dicembre. «Bolliremo circa 600 chili di carne, 150 pezzi di lingua e di "testine", oltre duemila cotechini. Per noi la giornata inizia presto, ma ne vale sempre la pena», ha spiegato Bracco affiancato dal presidente Enzo Ornato. Quest'anno la Pro loco aprirà le porte del Palafiera (in piazza Divisione Alpina) ancora prima, già alle sette di mattina, fino a sera. Chi arriva si mette in coda e, per tutti, è pronto il vassoietto da 22 euro con gran bollito misto, formaggio, crostata, michetta di Carrù, acqua e vino a volontà.
Carrù si prepara a vivere, giovedì, ancora una volta uno degli appuntamenti più attesi e identitari della tradizione agricola. A fare gli onori di casa, durante la presentazione, è stato il sindaco Nicola Schellino, che si è presentato in “alta uniforme”, come gli allevatori di un tempo: «Mi vesto così due volte l’anno, per la Fiera e per la presentazione – ha spiegato –. È un segno di rispetto per la nostra storia».

Il primo cittadino ha annunciato anche una novità importante: da quest’anno si tornerà a muovere i buoi in sicurezza, grazie a due tribune e a un ring che garantiranno i necessari standard di protezione. Il sindaco ha anche ringraziato tutti i Comuni della zona e gli sponsor per il sostegno ai premi, sottolineando la coralità dell’evento.
Pierluigi Tomatis, 90 anni (portati benissimo) è un po' memoria storica di Carrù e della Fiera: «Ne ho viste tante. Il mio primo ricordo è il freddo. Quella sfilata degli animali era folkloristica ma anche triste, sono contento che poi nel corso degli anni sia stata eliminata. Vi auguro di amare sempre Carrù: vivere il paese è la cosa più bella».

Da ormai 45 anni lavora alla Fiera lo storico ex dipendente comunale Giorgio Pellegrino, a chiudere il cerchio tra passato e presente, che anche quest'anno vestirà i panni da speaker: «La meccanizzazione ha quasi fatto sparire i buoi, che oggi sono diventati un vanto».

In sala erano presenti tutti le varie realtà del territorio. Domenico Massimino, presidente della BCC Alpi Marittime, ha ribadito il legame storico tra banca e territorio: «Le nostre radici sono qui. Siamo presenti da quando eravamo cassa rurale». Ha inoltre annunciato la realizzazione di una nuova sala convegni sotto il castello di Carrù, che presto sarà messa a disposizione del paese.
Per la Provincia di Cuneo hanno parlato i consiglieri provinciali Rocco Pulitanò e Pietro Danna. «Questa Fiera non ha bisogno di presentazioni: è la vera festa degli allevatori. Qui non si celebra solo il lato ludico, ma un patrimonio culturale ed economico. La Provincia è al vostro fianco», ha sottilenato Danna. Pulitanò ha aggiunto i numeri positivi del turismo: +10,3% di arrivi in Granda lo scorso anno a valorizzare le tre anime del territorio – pianura, collina e montagna – oltre a un’enogastronomia di assoluta eccellenza.
Mirco Spinardi, in rappresentanza della Fondazione Crc: «Nello statuto abbiamo la promozione dello sviluppo del territorio. Continuate così». E, nell'altra veste di presidente Calso, ha ricordato l'impegno anche attraverso i prossimi bandi PNISSI per il miglioramento dell'acquedotto a Carrù.
Dal mondo produttivo, Dario Cervella, presidente di Confartigianato Carrù, ha annunciato la partecipazione con una gualdrappa dedicata, mentre sul palco erano presenti anche i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e CIA.
Importante anche il contributo del comparto carne: Guido Groppo, presidente Coalvi, ha evidenziato come «la manifattura stia perdendo peso, mentre l’agroalimentare può raccoglierne il testimone dal punto di vista economico».
Dal fronte turistico, Mariano Occelli, vice presidente dell’ATL Cuneese, ha annunciato l’arrivo di giornalisti della stampa nazionale, che dopo il pernottamento a Fossano parteciperanno alla suggestiva colazione del contadino alle 6 del mattino.
Spazio anche alla filatelia: grazie a Poste Italiane saranno distribuite tre cartoline con annullo speciale, l’ultima delle quali dedicata al “Bue da lavoro”, opera del pittore Egidio Giubergia.

L'intervento di Luciana Beccaria, presidente dell’Ente Fiera: «Grazie alla Pro Loco e ai volontari che hanno reso possibile il tutto esaurito dei Gran Galà. La Fiera non è solo cibo e non è solo bue: con gli “Aperi-Storia” abbiamo ripercorso la storia dei cibi nella varie epoche e le nostre radici. Nei giorni della Fiera ci sarà anche l’esposizione di prodotti agroalimentari di qualità».
Guardando al futuro, nell'ambito dell'evento “Giocarrù”, l’obiettivo di realizzare entro il 2026 un gioco da tavolo ambientato a Carrù, sul modello di "Grandaland".
La memoria ha avuto un ruolo centrale con la presenza del regista Remo Schellino: «Nulla siamo se non la somma dei nostri ricordi». A gennaio sarà proiettato il documentario “Quando la memoria si fa sentire”, dedicato a testimonianze di Carrù a partire dalla Fiera e dalla Seconda guerra mondiale.
Durante la presentazione è stato proiettato anche un estratto di 18 minuti dedicato anche alla giovane allevatrice Giulia Allione Cardone e alla mamma Antonella Blua all'interno della loro azienda con 280 capi tra vitellini, buoi e tori.
Il meteo, intanto, promette bene. Tutto è pronto per la Fiera. Che la grande festa popolare abbia inizio.
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