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14 Dicembre 2024 - 09:55
Il libro bianco della Montagna è il protagonista del primo segmento della mattinata: Anna Giorgi dell'Università di Milano ha presentato il volume, di 423 pagine, sintesi di quello che il ministro Calderoli ha definito un "lavoro titanico". Un punto della montagna in Italia, che affronta i vari temi aperti: lo spopolamento, il cambiamento climatico. «La montagna pesa nel nostro paese, non può essere trascurata» ha detto la ricercatrice, presentando i dati relativi ai territori montani nelle varie regioni. «In alcune regioni non si avverte il gap, ci sono regioni in equilibrio e sono Liguria, Molise e Basilicata, in cui i residenti restano molti ed è molt0 il territorio montano. Piemonte è tra le regioni dove invece lo squilibrio si avverte di più. è la prova che lo spopolamento è una causa importante delle difficoltà della montagna». Il panel è completato da Pierciro Galeone, direttore Ifel, e da Stefano Sala, dell'Università di Milano.
L'intervento di Stefano Sala ha offerto un focus su turismo e agricoltura: «Giusto iniziare dei ragionamenti per integrare le forme di turismo che ci sono nelle aree montane, che sono molto più turistiche rispetto alle città e ai comuni di pianura, doppio delle presenze dei comuni montani. Agricoltura genera esternalità anche il tema del turismo, ci sono dei problemi il turismo nelle aree montane va governato e gestito in maniera più integrata. L’economia che si è sviluppata nelle aree montane sul tema del turismo ha creato un mercato di seconde case. Questo crea un problema perché poi molti studenti non trovano case da comprare e da affittare. Comuni turistici montani sono più della metà. Vocazione spiccata ma non vuol dire che abbiamo investire solo sulla montagna. Cambiamenti climatici porteranno a modifiche nel sistema turismo invernale sostenibile oggi ma non sappiamo quanto sarà sostenibile domani. Cosa positiva che il turismo estivo è in crescita.
Dopo la presentazione si è aperta la tavola rotonda, che ha coinvolto gli assessori Marco Gallo e Enrico Bussalino, Marco Bussone presidente di Uncem, Gianfranco Pederzolli, presidente nazionale Federbim, Alessio Caviglioli, comandante del Centro Addestramento Alpino di Aosta.
Marco Gallo apre le danze: «Queste montagne sono state anche dagli anni Sessanta-anni Settanta protagoniste dello spopolamento con tutta una serie di difficoltà e riduzione servizi andati aventi per decenni. Nel 1954 la Langa era quella della Malora di Fenoglio, oggi è una terra meta internazionale» «Il punto più strategico secondo me è il lavoro sui bandi, per aiutare chi va a vivere e fare impresa in montagna, sono bandi che durano un anno, ci sono una volta. Quello che secondo me è fondamentale è istituzionalizzare nel tempo questa possibilità perché i giovani possano avere risorse che durino nel tempo e diano una prospettiva. Poi dobbiamo lavorare sulla desertificazione dei servizi bancari e postali. Il digital divide è un altro punto: serve garantire telefonia e connettività web. In molte borgate montane il telefono non prende, questa è una tragedia anche in chiave turistica. Infine serve lavorare sui giovani e puntare sulla filiera del legno».
Marco Bussone Uncem: «Quando si consuma una risorsa del territorio bisogna remunerare la risorsa, l'assorbimento di co2 delle foreste ha un valore. Va anche detto però che in un paese come il nostro tagliare un albero non è un dramma, anche perchè contribuiamo a disboscare tanti paesi dell'est. In Europa abbiamo un'agricoltura totalmente assistita. Dobbiamo smetterla con il sistema di indennità compensativa, dobbiamo dire che quel prodotto ha un valore non perchè la montagna è sfortunata: il valore è importante perchè dobbiamo tornare ad avere un sistema che si sostiene sulle risorse che ha, anche con un patto con le imprese».
Sul tema delle aggregazioni territoriali, estremamente attuale nelle Valli Monregalesi, è intervenuto Enrico Bussalino, assessore regionale all'autonomia. «Intanto farei una premessa su quanto la Regione investa sulle forme aggregative, che sono molto importanti. Bisogna dare servizi perchè la gente possa vivere in questi territori. Investiamo più di 4 milioni su questo. Altro ragionamento che stiamo facendo è una riforma della legge del 2012 sulle unioni montane.Serve stabilità, perchè possano diventare più efficaci. Sarà un lavoro in condivisione con tutti. Circa i servizi non possiamo pensare che si vada avanti con il monovigile del Comune: serve un comando che possa coordinarsi su più territori, questo sarà il futuro dei servizi, associarsi per dare risposte più concrete a tutti».
«Con poche parole, se dovessi utilizzare il meccanismo del modello – commenta il generale Cavicchioli –, direi che l'alta montagna per noi Alpini è importante anche perchè lo scenario delle operazioni da un modello mediorientale si è passati a un modello artico (il riferimento è all'importanza che sta assumendo il conflitto tra Russia e Ucraina). Il meccanismo del grande freddo è un replicante dell'artico. Il nostro cappello è testimonianza di legame con la montagna e con i suoi valori. Abbiamo un approccio di ricerca alla montagna, anche in collaborazione con le università e il Cnrr, cercando di creare cultura e informazioni che possano servire anche all'esterno del contesto militare».
Pederzolli del Consorzio Federbim approfondisce il tema del rinnovo delle concessioni idroelettriche.
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La mattinata si concluderà con gli interventi del presidente della Regione Alberto Cirio e del Ministro degli Affari Regionali e delle autonomie, Roberto Calderoli.
IL PROGRAMMA DELLE DUE GIORNATE DELLA MONTAGNA A FRABOSA SOPRANA E SOTTANAEdicola digitale
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