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11 Luglio 2025 - 14:25
Nel week-end il Comune di Marsaglia ha ospitato, in collaborazione con la Sezione ANA di Mondovì, l’Associazione culturale “30 Marzo 44” e numerose altre realtà locali e nazionali, un’intensa e coinvolgente rievocazione storica intitolata “Marsaglia: un paese nella Resistenza”, per celebrare l’80º anniversario della Liberazione. Per due giorni, il paese si è trasformato in un autentico museo a cielo aperto, rievocando con grande realismo la vita durante il periodo bellico compreso tra il settembre 1943 e il maggio 1945.
Al sabato, la toccante cerimonia al Sacrario di Bastia, nel ricordo di tutti coloro che persero la vita combattendo per la libertà. La giornata clou, invece, si è svolta domenica, con una vera e propria rievocazione “vivente” che ha ricostruito momenti di vita quotidiana dei partigiani, dei soldati e dei civili dell’epoca.
Una bella iniziativa, voluta e organizzata dall’Associazione “30 Marzo 44”, appassionati di storia e collezionisti di cimeli del tempo di guerra, guidati dal marsagliese-francese Jean Pierre Manfredi. Impressionanti e molto realistiche le riproduzioni di armi, tra cui i famosi Sten, le mitragliatrici, le bombe a mano. Stupende le auto dell’epoca, le motociclette e i sidecars. Ben fatte le divise tedesche, con i caratteristici elmetti e quelle partigiane, con i fazzoletti azzurri degli Autonomi di Mauri.
Anche noi de “L’Unione Monregalese” abbiamo partecipato, travestiti da contadini, messi al muro dai soldati che urlavano e minacciavano in tedesco. E ci siamo impegnati a spingere il vecchio carro che intralciando la strada provocò l’incidente che costò la vita al leggendario maggiore Temple. E abbiamo assistito al processo a un partigiano accusato di un furto di scarpe, condannato a morte dai suoi stessi compagni. Ci auguriamo davvero che queste rappresentazioni diventino una tradizione per Marsaglia e magari anche per altri Comuni. Si tratta di un modo nuovo, almeno in Italia, di ricordare e commemorare la Resistenza: consegnata alla storia, senza politica, senza polemiche, non più “divisiva”. Solo da rappresentare più fedelmente possibile per farla conoscere al pubblico, come un qualsiasi altro fatto del passato, come si fa con le battaglie napoleoniche o con i bagienni.
Forse questo potrebbe mettere la parola fine alle divisioni ancora irrisolte e non digerite, e, chissà, potrebbe trasformare il 25 Aprile in una festa davvero collettiva. Purché ad essere consegnata alla storia, insieme alla Resistenza, messa in un museo con le cose del passato che non si usano più, non sia anche la Costituzione repubblicana, scritta in conseguenza alla guerra di Liberazione, come “testamento” di quei centomila morti. Perché quelle sono le regole della nostra democrazia. Metterle in una teca, quella sì, sarebbe una scelta davvero molto politica.
La riuscita dell’evento è stata resa possibile da una rigorosa ricostruzione storica, con rievocatori provenienti anche da fuori provincia. L’uso di armamenti storici disattivati (Carcano 91, Mauser, Mp 40, Sten, Beretta MAB e altri) e di abbigliamento d’epoca ha contribuito a rendere autentica l’atmosfera. Grande spazio è stato dedicato alla I Divisione Alpina “Enrico Martini Mauri”: le sue brigate erano dislocate anche a Marsaglia, dove operarono figure come Renzo Cesale, Mario Ferraro, Gildo Milano, Mario Bogliolo e Ippolito Alberti. Commovente il tributo riservato al maggiore Temple, ufficiale del SOE britannico, che visse e morì accanto ai partigiani.
La rievocazione ha coinvolto, ovviamente, figuranti nei panni dei soldati della Wermacht.
Gli organizzatori desiderano esprimere un sentito ringraziamento al Comune di Marsaglia per la disponibilità e il prezioso supporto offerto durante tutte le fasi di preparazione e svolgimento dell’evento. Un grazie particolare va al sindaco Franca Biglio e al vicesindaco Bruno Cappa, che hanno agevolato la realizzazione con grande sensibilità e attenzione al valore della memoria storica.
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