«Facciamo il pane nelle carceri»: all'Alberghiero di Mondovì si presenta il progetto "Panatè"

20 Aprile 2023 - 12:58

Pane e carcere sono due parole che sembrano agli antipodi. La prima rimanda immediatamente a concetti di comunione e condivisione. La seconda, nella società di oggi, è un tabù: una di quelle cose di cui si vuole parlare il meno possibile. È un muro: un muro sociale, non solo fisico. C'è chi ha provato a varcarlo. Come? Col pane e col lavoro di chi lo produce. Aprendo laboratori di panificazione, per restituire - attraverso il lavoro - una cosa fondamentale a cui ogni persona vivente ha diritto: la dignità. Questo è il progetto della cooperativa PanaTè: il presidente è l'imprenditore monregalese Davide Danni, titolare di MondoFood, che col socio Elio Parola oggi porta avanti due laboratori, uno nella casa di reclusione di Fossano e uno in quella di Cuneo. «Questo è il pane - dicono loro - che… vale la pena». Due laboratori con sei persone che, da detenuti quasi... ARTICOLO PREMIUM Se sei un abbonato all'edizione digitale fai il login con le tue credenziali Altrimenti approfitta delle offerte esclusive e scopri i nostri abbonamenti! Senza pensieri Abbonamento Autorinnovabile 1 settimana 1 € Acquista ora Un solo account tanti vantaggi Scopri l'offerta premium più adatta a te Scoprile tutte Sei già abbonato?

"Pane" e "carcere" sono due parole che sembrano agli antipodi. La prima rimanda immediatamente a concetti di comunione e condivisione. La seconda, nella società di oggi, è un tabù: una di quelle cose di cui si vuole parlare il meno possibile. È un muro: un muro sociale, non solo fisico. C'è chi ha provato a varcarlo. Come? Col pane e col lavoro di chi lo produce. Aprendo laboratori di panificazione, per restituire - attraverso il lavoro - una cosa fondamentale a cui ogni persona vivente ha diritto: la dignità. Questo è il progetto della cooperativa "PanaTè": il presidente è l'imprenditore monregalese Davide Danni, titolare di MondoFood, che col socio Elio Parola oggi porta avanti due laboratori, uno nella casa di reclusione di Fossano e uno in quella di Cuneo. «Questo è il pane - dicono loro - che… vale la pena». Due laboratori con sei persone che, da detenuti quasi...

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