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Ciclista morto al bike park di Viola, assolto il gestore

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«Non mi capacito di quanto è successo, ma ho la coscienza a posto. Credo che non si potesse fare di più». Sono queste le poche parole prima della sentenza pronunciate dal gestore del bike park di Viola St.Gréé, assolto giovedì dall’accusa di omicidio colposo per la morte di Andrea Pastor. Per l’imprenditore l’accusa aveva chiesto due anni di reclusione. La sentenza con cui il giudice Alberto Boetti ha assolto il gestore del circuito (“il fatto non costituisce reato” è la formula scelta) è destinata a fare giurisprudenza. A quanto pare, infatti, di precedenti penali specifici non ce ne sono. Due erano i profili di colpa individuati dal sostituto procuratore Alessia Rosati: «Uno riguarda gli obblighi informativi, l’altro l’obbligo di segnalare gli ostacoli». Andrea Pastor, sposato e padre di un figlio, aveva 38 anni quando morì sulla pista di downhill. Era la sua prima volta a Viola, ma lui era tutt’altro che...

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