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"Nessuno ci ferma", il pm chiede due condanne per la "baby gang" dei treni Mondovì-Ceva

Due condanne, senza attenuanti, per dire no alla filosofia dell’ "a noi nessuno ci ferma". Il pubblico ministero Alessandro Borgotallo chiede al giudice di condannare due cugini di Lesegno, S.R. (classe 2003) e F.R. (classe 2004), accusati dei reati di minaccia e interruzione di pubblico servizio. È una vicenda che risale al 2022, il periodo in cui i due ventenni erano considerati il terrore dei ferrovieri in servizio sulla linea tra Mondovì e Ceva. Facevano parte di una sorta di  “baby gang” di giovanissimi, italiani e nordafricani, minorenni o appena maggiorenni, che avrebbero continuato a imperversare fino a essere raggiunti dal Daspo un anno dopo, con il divieto di recarsi in stazione.

S.R. è accusato anche di essere l’autore delle "famose" scritte comparse nell’atrio della stazione di Mondovì: «Lo sbirro ti arresta, il pm ti accusa, il giudice conferma ma a noi nessuno ci ferma». Il pm part

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