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L'Academia Montis Regalis e il Vespro ipotetico

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Generalmente si pensa alle grandi opere d’arte del passato come a delle entità definite in ogni parte dall’artista creatore e poi consegnate alla storia nella loro forma immutabile e codificata. Questo tuttavia non è sempre vero, specialmente nella musica. Basti pensare, per citare un esempio, alla Messa in si minore di Bach, che non fu mai eseguita né ascoltata dall’autore in vita nella stessa forma in cui viene correntemente eseguita in concerto. In epoca barocca infatti spesso le musiche per le funzioni religiose venivano assemblate unendo singoli brani, adatti all’accompagnamento delle varie parti del rito (come del resto si fa ancora oggi, con i canti proposti nel repertorio liturgico, a Messa). Per questo il Vespro di Antonio Caldara che l’orchestra dell’Academia Montis Regalis e il coro Maghini hanno eseguito al Festival Mito il 15 settembre ed hanno presentato a Mondovì venerdì sera, in una prova aperta al pubblico, in realtà

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