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Mondovì. Artisti in mostra al "Museo della Casa" fino a fine settembre

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Ha debuttato mercoledì 2 luglio, in concomitanza con la serata dei “Doi pass” il nuovo allestimento delle mostre temporanee del “Museo della Casa”. Saranno esposte opere di diversi artisti attivi sul territorio piemontese. Sarà possibile vedere opere di Marco Creatini, Irene Durbano, Marie Sugimoto, Dalid Baez, La Foz. Inoltre, sarà possibile vedere alcuni pezzi speciali della collezione di bastoni di Silvio Matteo Borsarelli: pezzi finora mai esposti in precedenti esposizioni. Alcuni di questi sono pregevoli bastoni in vetro, realizzati nella vetreria di Altare, altri sono antichi oggetti di fattura tedesca, con curiosi pomelli in foggia di folletto. Le mostre temporanee saranno visitabili fino al 28 settembre. Saranno accessibili a 8 euro (con prezzo promozionale di 6 euro durante le serate dei Doi Pass). Creatini è originario di Bollate, si è formato a Torino ed è insegnante presso la sabauda Novel Academy. Privilegia i toni della metafisica e del surrealismo. Irene Durbano è un’artista eclettica, che lavora con più materiali tra cui vetro riciclato, plexiglass, stucchi, resine e creta. Marie Sugimoto è originaria del Giappone, crea bambole tradizionali e contemporanee tipiche della tradizione giapponese. Dalid Baez infine, è messicana: monregalese d’adozione dipinge ad olio. Infine, La Foz realizza delle opere nello stile della pop art, sfruttandola per veicolare messaggi sociali, spesso caratterizzati da elementi satirici e corrosivi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
GLI ARTISTI
Marco Creatini nasce a Bollate (MI) il 9 Aprile 1973. Frequenta il Liceo Artistico Accademia Albertina di Torino e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Torino; sviluppa la sua passione per la pittura presso il Maestro Antonio Nunziante. Espone le sue Opere ad ARTE GENOVA, ARTE PARMA, VICENZA ARTE, Immagine Reggio Emilia, Saluzzo, Spello, Galleria Rinacenza contemporanea di Pescara, galleria Arte Tulipano di Roma, galleria Queen Art Studio di Padova, Chiesa San Domenico ad Alba, Museo MIIT di Torino. insegna Pittura da diversi anni alla Novel Academy di Torino. Sono un Pittore Onirico Metafisico che cerca nei dipinti di raffigurare scene di vita quotidiana ma anche rappresentazioni di scene surreali e fantastiche nelle quali interagiscono prevalentemente sculture e oggetti che vanno al di là del loro significato intrinseco e danno vita alla scena. Nei quadri ricerco equilibrio e ordine compositivo, la mia pittura si nutre di sogno e immaginazione in cui cerco di fondere storia e mito per narrare quotidianità eterna dove lo spettatore può identificarsi e dare il suo personale significato a quello che sta vedendo e osservando.
 

Irene Durbano fin dall’infanzia ha dimostrato le sue doti artistiche e innovative divertendosi a creare e sperimentare numerosi materiali tra cui i tessuti, ispirata dalla mamma e due sorelle sarte, il legno con il restauro ligneo, statuario e dorature, attingendo all’esperienza del papà proprietario di una falegnameria, al vetro collaborando con la ditta “Le Meduse” che gli ha permesso di creare delle vere e proprie opere d’arte con il vetro riciclato. La manualità e l’inventiva sono sempre state doti della numerosa famiglia Durbano, Irene ha cinque sorelle. Diventata mamma, la sua voglia di dedicarsi alla famiglia e al tempo stesso di realizzarsi sul lavoro ha dato spazio alla sua fantasia, con l’aiuto del marito ha creato un sito e lavorando in casa ha potuto coltivare entrambe le sue passioni che sono cresciute costantemente come la sua bimba Adele. Sono stati anni impegnativi, ma pieni di soddisfazioni. Successivamente ha avuto la necessità di aprire un suo Atelier e nonostante la nascita del suo secondo figlio Leonardo ha continuato a lavorare, grazie all’amore per la famiglia e alla sua passione per l’arte. Nel suo studio, circondata da un’esposizione permanente delle sue opere e indossando il suo camice variopinto ha potuto proseguire la sua crescita artistica sperimentando nuovi materiali come il plexigalss, gli stucchi, le resine, la creta e molto altro, in un desiderio continuo di realizzare nuove opere sempre differenti, ma con la stessa energia e forza espressiva che la contraddistinguono, sperando di riuscire a trasmettere la gioia di vivere e la sensazione di libertà che prova quando realizza le sue opere.
Marie Sugimoto Nata nel 1988 a Nagasaki, Giappone, e cresciuta a Osaka, Marie Sugimoto è un’artista specializzata nella creazione di bambole tradizionali e contemporanee giapponesi. Si avvicina a questa forma d’arte all’età di diciotto anni, approfondendo lo studio e la pratica delle tecniche scultoree e pittoriche legate alla cultura giapponese. Dal 2011 al 2014 frequenta l’Osaka University of Art, dove consegue la laurea in Scultura. Dopo la laurea continua il suo percorso formativo attraverso lezioni private di pittura giapponese tradizionale con il maestro Kiyotaka Abe. Nel 2016 si trasferisce per la prima volta in Italia, risiedendo a Milano per un anno. Rientrata in Giappone nel 2017, fa ritorno nuovamente a Milano nel 2018 per dedicarsi allo studio della lingua italiana, strumento fondamentale per la comunicazione e diffusione del proprio lavoro artistico. Dal 2020 risiede a Valenza (AL). Dal 2022 approfondisce la tecnica pittorica del Sumie, sotto la guida del maestro Shozo Koike, presso l’Associazione Giapponese Yamato di Casale Monferrato. Ha partecipato a numerose mostre di gruppo in Giappone e in Italia, e ha inoltre preso parte a mostre collettive come. Nel 2023 ha collaborato come illustratrice al volume "Per le persone amate, per i maestri, per trovare cure al male", pubblicato da Edizioni Amarganta, insieme a Dario Roberto Dioli (autore) ed Elisa Guazzoni (illustratrice).
Dalid Baez è nata nel 1992 a San Luis Potosí, in Messico, e cresciuta a El Obraje, Zacatecas, in una grande famiglia che ha alimentato la sua fantasia e la passione per il disegno. Fin da bambina amava creare storie e riempire quaderni di schizzi, che portava sempre con sé. A nove anni è tornata con la famiglia nella città natale. Al liceo ha scoperto il disegno tecnico, mentre all’università ha studiato Business Development e Marketing, sviluppando competenze in progetti grafici e audiovisivi. Durante questo periodo ha partecipato a concorsi artistici che le hanno rivelato il suo talento nella prospettiva e nella rappresentazione architettonica. Dopo la laurea, ha avviato la sua carriera e nel 2018 ha iniziato a dipingere a olio. Nel 2019 si è trasferita a Mondovì, in Italia, con il marito francese conosciuto in Messico. La pandemia li ha costretti a rientrare temporaneamente, ma quei due anni sono stati decisivi per approfondire l’illustrazione digitale, oggi sua principale attività. Dal 2022 vive nuovamente in Italia, continuando a perfezionarsi da autodidatta, appassionata di teoria del colore e di luce, felice di vedere riflesso nella pittura il suo talento naturale.
LAFOZ, influenzato dai grandi maestri della Pop Art, si avvicina alla pittura che utilizza come strumento di  Transizione tra realtà e fantasia. Utilizza tecniche che associano immagini e parole, come in un gioco divertente che ha il ruolo importante di coniugare l'arte visiva con l'ironia e la denuncia sociale. Attraverso le opere che realizza ci offre la sua visione del particolare momento storico che viviamo, giocando sulle immagini che affollano e bombardano continuamente la nostra quotidianità, per tirarne fuori qualcosa di divertente e al tempo stesso intenso
 
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