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30 Aprile 2017 - 22:13
Per chi non lo conoscesse ancora il team dei guardiani della galassia è composto da: Peter Quill alias Star-Lord umano nato da madre terrestre e padre alieno, Gamora una letale combattente in cerca di redenzione, Drax il distruttore un potente guerriero dall'animo gentile, Rocket un procione geneticamente modificato e l’albero umano Baby Groot; nati editorialmente nel 1969, sono apparsi per la prima volta sul grande schermo nel 2014 diretti dal regista James Gunn, autore anche di questo nuovo capitolo.
TRAMA
I guardiani della Galassia dopo aver completato un lavoro per il popolo dei Sovereign, sono inseguiti da essi, in quanto Rocket ha rubato loro delle preziose batterie, nella fuga vengono aiutati da Ego: una creatura cosmica definita come Celestiale in grado di divenire un vero e proprio pianeta che può usare delle sue estensioni dalla forma umana per muoversi nell’universo, e che rivelerà a Peter di essere il suo padre naturale. Nel frattempo alla caccia dei Guardiani si fiondano Yondu, assoldato dai Sovereign per vendicarli e Nebula sorella nemica di Gamora, mentre Drax diventa amico della creatura empatica Mantis che gli confida che Ego sta nascondendo qualcosa.

Libero da ogni velleità di riadattamento impegnato di un opera fumettistica, il film punta il timone dritto verso l’intrattenimento puro, una compilation di sequenze create principalmente per il piacere degli occhi, dagli inseguimenti nello spazio ai duelli all'arma bianca, combattimenti ed esplosioni dei più sparuti generi, naturalmente con irriverenza e ironia demenziale alla Deadpool, non mancano sentimentalismi e slanci emotivi che portano a riavvicinarci al modo di intendere i film d’azione negli anni ’80/90, con uno stile che oggi si è in parte perso. Molti sono i riferimenti e le citazioni a quel periodo, partendo subito dalla prima scena che è un evidente omaggio alla coppia donna-alieno di Starman (1984), nonché le apparizioni di David Hasselhoff, Sylvester Stallone e del papero Howard di Howard il destino del mondo (1986), film che sicuramente avrà visto il regista James Gunn, predestinato a pilotare questa saga dopo essersi fatto le ossa con la casa cinematografica indipendente Troma e mostrato il suo lato sfrontato con le pellicole Slither (2006) e Super – Attento crimine!!! (2010), approdando poi al primo capitolo dei guardiani.

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I personaggi con i loro caratteri forti e con le loro epidermidi dei più disparati e sgargianti colori, sono come la tavolozza di un pittore attaccata alla dinamite, pronti per un esplosione cromatica, un esperienza visiva da seguire fino alla fine, titoli di coda compresi, un alternativa più che una risposta alla tendenza attuale che vuole i comics movie più complessi e travagliati. Peter porta sempre con se un walkman con all’interno una musicassetta intitolata “Awesome mix vol.2” lasciatagli dalla madre morente, contenente i brani che lei amava e che lui ascolta cercando di colmare il vuoto della sua condizione effettiva di orfano; ma ora il suo padre naturale riappare ed è niente meno che un Celestiale, ovvero un pianeta vivente con un proprio organismo in grado di spedire delle rappresentazioni di se con sembianze umane in giro per l’universo, una di esse raggiunse la terra nel 1980, si innamorò di una ragazza, la fecondò e da quell’unione nacque appunto Peter; questa vicenda può ricordare molto i racconti della mitologia greca, dove i rapporti carnali tra Dei dell’Olimpo e mortali non erano infrequenti, e i figli generatisi erano gli eroi e i semidei di cui spesso si narravano le gesta.

Gli eroi di oggi sono i personaggi della sfera fantasy, spesso nati dai fumetti e quindi molti di essi nati dalle pagine della Marvel, questa si può quindi considerare come una specie di rivisitazione moderna della mitologia antica. Qui “l’Ercole di turno” è Star-Lord, che si trova nella situazione opposta a quella di partenza, da una mancanza totale di una presenza genitoriale ad una che è addirittura un entità cosmica possessiva e predominante, che vuole colmare tutto quanto, un cambiamento tale che richiede almeno un attimo di riflessione, magari infilandosi le cuffie di un walkman e ascoltando la Awesome mix vol. 2.

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