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Finite le riprese del film di Eva Henger: e ci sono anche le mongolfiere

«La città set di tutto il film: e la storia è proprio ambientata a Mondovì»

Finite le riprese del film di Eva Henger: e ci sono anche le mongolfiere

Ultimo giorno, ultimo ciak: si sono concluse le riprese del film "Quella brava ragazza", debutto alla regia di Eva Henger, un film thriller-drammatico interamente girato e ambientato a Mondovì.

L'ultimo ciak in uno studio professionale di Mondovì Breo, lo studio legale Bovetti. Ma nei giorni finali sono state effettuate anche riprese dall'alto: ed essendo a Mondovì... non si poteva fare che in mongolfiera, sul pallone aerostatico "istituzionale" "Città di Mondovì" (gestito dalla ditta "Milano Mongolfiere").

Una pellicola dai toni seri che narra del rapporto tra genitori e adolescenti. Prodotto da “Anteprima” di Massimiliano Caroletti – marito della Henger –, con un cast che include grandi attori nazionali come Sergio Muniz, Nadia Rinaldi, Felicia Faller, Cristina Moglia, Maurizio Mattioli, Angelo Salzillo, Riccardo Mandolini, Flavio Grasso, le giovani Jennifer Caroletti e Mercedes Henger.

E poi una star internazionale come Eric Roberts, attore americano con una carriera enorme tra film di grande successo (come “The Expendables”, “Lo specialista”, “Babylon” nonché “Il cavaliere oscuro” di Nolan dove interpretava il boss mafioso Salvatore Maroni) e in tantissime serie TV: “CSI”, il “Dr. Who”, “Grey’s Anatomy” e mille altre ancora.

SET DI UN FILM INTERO

Ma com’è possibile che Mondovì sia diventata set di cinema? Grazie a un mix di persone, ma soprattutto a un grande impegno collettivo. «Dalla prima volta in cui Eva è stata qua – ha ricordato Caroletti – la scorsa estate, ospite del talk delle “Bocce Quadre”, ha notato il fascino di questa città. Poi si è capito che tutta la produzione poteva svolgersi qui». Non è stato semplice: si sono mossi sponsor, il Comune e l’Amministrazione, un lavoro enorme.

Il risultato: «Tutto il film è stato girato a Mondovì, anzi: è proprio ambientato qui – spiega la regista –. La città viene nominata durante tutto il film». Le scene sono state girate all’interno di Palazzo Fauzone, in piazza Maggiore, sulla funicolare, a Breo, persino nel Comando della Polizia locale.

UN FILM DRAMMATICO

“Quella brava ragazza” è un film drammatico. «Una grande produzione, un film intenso – dice Caroletti -. Sul set, in una scena, ci siamo commossi». Henger: «Sarà un film di durata lunga, oltre due ore. Ero in ansia: è il mio primo film. Ma ho capito che sono all’altezza di quest’opera». Uscita prevista: ottobre 2026.

Il film racconta la storia di due famiglie – in una di questa, Roberts e Moglia sono i coniugi e genitori – che si imbattono in un problema, uno “scandalo”, avvolto di mistero e anche di dramma. A Eric Roberts, una carriera alle spalle a Hollywood, chiediamo: che differenza c’è a lavorare in grandi produzioni americane... e poi a Mondovì, una piccola città? «Per me? nessuna – ci risponde –. La differenza è nel budget. Ma quando si lavora con una troupe come questa, fatta di professionisti, non si può che lavorare bene. Questa è una troupe fantastica, si è creato un ottimo feeling». E poi, con Caroletti, scherza: «Certo, per uno come me a cui piacciono i dolci... questo è il paradiso. Tutta la troupe è ingrassata, ahaha!».

Moglia: «Recitare accanto a un attore come Eric è stupendo: in lui si trovano generosità e maestria, come è tipico dei veri grandi professionisti. Ed Eva è stata una regista eccezionale: sono orgogliosa e onorata di aver fatto parte del suo cast del suo primo film».


«LA CITTÀ CI HA ACCOLTI BENISSIMO»

Eva Henger spende parole di elogio per Mondovì: «Siamo stati accolti benissimo: al di là di ogni nostra aspettativa. Dai locali, dalle persone, che non ci hanno mai fatto mancare supporto anche nella ricerca di comparse, dall’Amministrazione comunale, dal territorio e dal suo tessuto economico. Quando abbiamo scelto di girare il film a Mondovì, una cittadina piccola, sapevamo che poteva essere una scelta adatta da molti punti di vista: ma non ci aspettavamo così tanto calore e disponibilità». La piccola città si è dimostrata degna di un grande palco.

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