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06 Giugno 2017 - 16:29
Il fumetto supereroico, prototipi e predecessori a parte, nasce come noto col Superman del 1938, cui segue di poco il Batman del 1939, il volto oscuro dell'American Gothic, di cui Clark Kent era il volto solare e positivo. Nel 1940 lo psicologo William Moulton Marston analizza accuratamente il fenomeno sui giornali e la DC Comics, colpita, lo contatta per sviluppare una serie. Bisogna conquistare il pubblico femminile, e così nasce Wonder Woman, che appare nel 1941, per diventare una testata autonoma l’anno dopo, nel 1942.
Siamo nel bel mezzo della guerra mondiale, e anche WW assume così i colori della bandiera, come Superman e come, nella Marvel, Capitan America.
Moulton, inventore della macchina della verità, la traspone nel lazo speciale fornito alla sua eroina, che costringe chi ne è imprigionato a non poter mentire; usa per primo in modo sistematico il mito classico nel fumetto supereroico, e rivendica con forza il femminismo della sua eroina, modello femminile forte.
Con l’’età maccartista appare però “La seduzione dell’innocente” (1954) di un altro, opposto psicologo, Fredrick Wertham, che vede il fumetto come causa della corruzione dei giovani. Il fumetto entra in crisi ma, assieme a Batman e Superman, WW è l’unico fumetto DC a non chiudere mai dagli esordi: dipende certo dal valore del personaggio, ma anche dal contratto che Moulton riesce a ottenere, che farebbe tornare in mano sua (o dei suoi eredi: lui muore nel 1947) i diritti in caso di chiusura della testata.
Il personaggio così sopravvive, anche se su numeri più bassi dei primi due. Nel 1968 si tenta quindi un restyling togliendo all’eroina i poteri e i costumi, e trasformandola in un personaggio di pura azione; ma il grande successo di una serie tv col personaggio in veste classica (dal 1974 al 1979) costringe a tornare alla versione tradizionale. La “Crisi” narrativa del 1985 azzera inoltre la storia precedente, aprendo la porta a riletture moderna, matura e spesso autenticamente femminista, e interpretazioni “d’arte” come quelle che appaiono in opere corali del DC-Verso, Kingdom Come (1996) e il DK2 (2001-2) di Frank Miller.
L’eroina è rifiorita con la rinascita supereroica dei tempi recenti: una serie tv del 2011 è rimasta abortita, ma l’eroina è apparsa nel DC-verse a partire da Batman VS Superman (2016), fino al film recentissimo che la vede protagonista (vedi qui la bella recensione di Giovanni Rizzi), e da cui era partito questo excursus.
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