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Le “chiavi” di Alessandria incantano il borgo antico di Dogliani Castello

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La “Bonne route” e il rinoceronte, due tra le sculture di chiavi più care all'artista, in una serata piovosa, a Castello

Le opere del “maestro delle chiavi”, Franco Sebastiano Alessandria, dopo l’apprezzatissima mostra natalizia a cielo aperto tra le stradine di Dogliani Borgo, lasciano la location che le ha accolte negli ultimi quattro mesi, ma restano all’interno del territorio comunale. Alcune tra le sue “creature” più significative, qualche giorno fa, sono infatti state spostate a Dogliani Castello, chiamate ad arricchire ulteriormente i già i suggestivi scorci del borgo antico, nella parte alta. «Un breve "trasloco", per le opere di Alessandria – commentano i volontari dell’Associazione di valorizzazione “Castello c’è” –. Un motivo in più per visitare il nostro suggestivo borgo e lasciarsi incantare dalle opere dell'artista delle chiavi». Tra le installazioni visibili a Castello, sul magnifico Belvedere, a sbalzo sulle colline di Langa, assolutamente da non perdere il possente rinoceronte, realizzato unicamente con antiche chiavi in ferro; una delle opere da sempre più care all’artista stesso. Alla base dell’arte di Alessandria, che ultimamente si è dedicato con successo anche a plasmare una speciale malta cementizia, ci sono appunto le chiavi: assemblate, saldate con armonia, per dare vita a figure fluide, leggere, che sembrano prendere vita sotto gli occhi dell’osservatore. Questo approccio, conosciuto come il “progetto delle chiavi,” è stato senza dubbio la sua prima firma distintiva. Le chiavi, cariche di simbolismo e memoria di generazioni di storie, gioie e dolori, vengono trasformate nelle sue mani in sculture che raccontano speranza, amore, sofferenze e nuovi inizi.
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