ultime notizie
12 Agosto 2025 - 12:52
Underground Comix
"How does it feel / To be without a home / Like a complete unknown / Like a rolling stone?"
Quando Bob Dylan canta questi versi nel 1965, qualcosa si è rotto (o si è aperto?) nel cuore dell’America. È il suono di una porta che sbatte in faccia all’illusione del sogno americano, e insieme l’eco di una generazione che sceglie di vivere ai margini, in fuga dalle case ben pettinate del benessere e dell’omologazione. Una vita da “rolling stone”, da pietra che rotola: senza direzione, senza radici, ma anche finalmente libera.
Quella stessa vibrazione sotterranea — anarchica, sarcastica, disperata — pochi anni dopo prenderà forma disegnata nelle pagine giallognole e psichedeliche dei comix underground, che rivoluzioneranno il linguaggio del fumetto. Il fumetto underground nasce nel ventre di un’America disillusa, nel pieno della guerra in Vietnam, delle lotte per i diritti civili, dell’esplosione psichedelica. Se Dylan, con “Like a Rolling Stone”, sputava in faccia alla borghesia con una ballata elettrica e tagliente, Robert Crumb e soci fanno lo stesso con la matita.
Del 1964 è la prima fanzine ciclostilata di Gilbert Shelton; nel 1968, Crumb pubblica il primo numero di Zap Comix: grottesco, osceno, irriverente. Niente più supereroi: solo nevrosi, droghe, sesso, critica sociale e libertà assoluta. I suoi personaggi — come il lisergico saggio Mr. Natural o il marpione Fritz the Cat — sono la risposta disegnata al vagabondaggio esistenziale di Dylan: figure senza patria né morale, che rotolano nel caos urbano come pietre fuori posto. Lo stesso anno, i Fabulous Furry Freak Brothers di Shelton incarnano il lato più slapstick e disilluso della controcultura: tre hippie tossici, fannulloni, perennemente in fuga dalla società per bene. Come Dylan, anche loro non offrono soluzioni. Non predicano: si limitano a sopravvivere con sarcasmo in un mondo che non li riconosce.
L’innovazione del fumetto underground non è solo tematica: è anche estetica e produttiva. Pubblicati in autoproduzione o da piccole etichette indipendenti, stampati in serigrafia, venduti nei negozi di dischi o per strada, questi fumetti rifiutano ogni mediazione editoriale. La narrazione lineare viene stravolta, il disegno abbandona la “pulizia” dell’industria e si fa acido, sporco, istintivo e “cattivo”. Come Dylan infrange la forma tradizionale della canzone folk così gli autori underground decostruiscono il formato del fumetto come educato genere per bambini e ragazzi, tramutandolo in un amorale specchio deformante della realtà.
Essere “like a rolling stone” è una condanna e una liberazione: per Dylan e gli underground comix: privo di coordinate, fuori mercato, senza “casa” ideologica, ma proprio per questo vivo, esplosivo, necessario. Il vagabondaggio diventa scelta estetica e politica: un modo per sopravvivere al disincanto senza farsi inghiottire. E se oggi certi temi, certi stili e certe libertà ci sembrano acquisiti nel fumetto contemporaneo — dal graphic novel d’autore fino ai webcomics più alternativi — lo dobbiamo anche a quella generazione di autori che, come Dylan, preferì perdere tutto pur di non appartenere a nulla.
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link