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La matematica come avventura: un viaggio nel tempo tra Galileo e Pascal

Un nuovo volume didattico cui ha partecipato anche la professoressa salicetese Liuba Ballocco, del "Vallauri" di Fossano.

Quando la matematica è Storia.

La copertina del volume

Da professore di lettere in un istituto tecnico, mi trovo spesso a riflettere nel concreto sulla necessità di creare dei ponti tra sapere umanistico e sapere tecnico-scientifico. In questo campo uno degli assi portanti può essere la storia: di ogni disciplina si può tracciare un profilo storico, e vedere come questo interagisce con la storia delle grandi evoluzioni della cultura umana, non solo, sperabilmente, la storia come sequela di battaglie (che pur resta uno degli sfondi importanti). È quindi con grande interesse che ho letto questo volume che offre la prospettiva a partire dal punto di vista di diversi docenti di matematica che a loro volta portano in classe la storia della materia.

La storia della matematica in classe” nasce infatti dal lavoro collettivo di un gruppo di autori che hanno aderito alla proposta del Centro PRISTEM dell’Università Bocconi e dall’associazione Mateinitaly, e hanno scritto un testo storico-matematico che può accompagnare l’insegnamento di matematica nelle scuole secondarie di secondo grado, in particolare in riferimento al programma del terzo anno.

Il volume si apre con Galileo e la scuola galileiana (che in storia è argomento trattato tra terza e quarta, mentre in quarta – grazie alla brillante intuizione di Italo Calvino – Galileo dovrebbe esser visto con sufficiente ampiezza in letteratura): di quest'ultima si è occupata una docente del nostro territorio, la professoressa Liuba Ballocco, di Saliceto, docente di matematica all'IIS "Giancarlo Vallauri" di Fossano, dove da tempo porta avanti una ricerca didattica che, oltre al resto, coinvolge gli studenti in "disfide matematiche" sul modello rinascimentale. La prof. Ballocco ha anche curato le belle illustrazioni che impreziosiscono il testo.

Molti altri i capitoli interessanti del saggio, non solo per il docente di lettere o di matematica ma anche per il lettore curioso che voglia arricchire la sua comprensione del Seicento, secolo ricco, sfuggente, sfarzoso ed oscuro a un tempo stesso. Incontriamo la geometria analitica, Cartesio, Fermat, Pascal, il sogno matematico della Roma Barocca. Il libro è piacevolmente leggibile anche se, naturalmente, alterna parti discorsive e parti matematiche presentate con chiarezza ma con rigore e quindi, queste ultime, necessarie di uno sforzo maggiore da parte del lettore comune.

La cosa più potente che passa dalla lettura del saggio è la percezione di come enormi avanzamenti del pensiero umano compiuti dalla matematica, che avrebbero spalancato le evoluzioni vertiginose del mondo futuro in cui stiamo vivendo, non nascono dal nulla, nel vuoto, ma siano figlie di individui geniali ma collocati in un clima, in un periodo storico, all'interno di vicende esaltanti di rinascita della sapienza ma anche difficoltà terribili, e forse entrambi gli aspetti di quel secolo "manzoniano" sono determinanti nello spronarli alle loro conquiste. Gli autori del saggio ci fanno comprendere come sia fondamentale mediare anche questo agli allievi per portarli a una migliore comprensione sia della matematica, sia della storia, e forniscono agli insegnanti una traccia concreta per dare ulteriore spessore al loro prezioso lavoro in classe.

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