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07 Settembre 2025 - 20:56
La Novena 2025 si è conclusa sabato, con l'ultima celebrazione, alla presenza particolare delle zone di Langhe e pianura e dei Giovani e Giovanissimi. Sono giunti a piedi in pellegrinaggio alla Basilica un gruppo da Rocca de Baldi ed uno da Viola Madonna della Neve con altri da Monasterolo Casotto, Tetti Casotto e Torre San Gottardo. Il biblista don Aldo Martin ha trattato l'ultima tappa del percorso di approfondimento della Fede cattolica, che è stato il tema del ciclo, in particolare riferendosi agli articoli del credo, parlando della Resurrezione.
«I primi cristiani avevano solo un unico messaggio da comunicare: la Resurrezione dei morti. Quando tutto sembrava finito in tragedia i discepoli trovano la tomba vuota e ci sono alcune testimonianze che lo vedono vivo. Se Gesù è risorto dai morti allora la morte può essere sconfitta e noi potremmo risorgere con lui. Da allora di domenica in domenica i cristiani non hanno mai smesso di fare viva memoria della Resurrezione di Gesù. "Annunciamo la tua morte, proclamiamo la tua Resurrezione nell'attesa della tua venuta". La questione non riguarda solo l'immortalità di Gesù. non parliamo di un supereroe, la questione riguarda non solo la sua persona. Durante l'ultima cena fa una confessione molto sofferta, parlando del tradimento di Giuda, dell'abbandono di Pietro. Non saranno capaci di stargli vicino e tradiranno l'amicizia. Gesù non muore soltanto sulla croce, inizia a morire quando lo lasciano solo, lo tradiscono e fuggono. ALcuni dei nostri anziani iniziano a morire quando li lasciamo soli in una struttura. Questo ci fa intuire che la morte non è soltanto un fatto fisico, la cessazione delle funzioni vitali. La morte è anche un fatto relazionale. Eppure nel momento più buio Gesù istituisce un patto indefettibile, "Il sangue della nuova ed eterna alleanza". Noi che lo tradiamo diventiamo i suoi amici più stretti, questo è il cuore pulsante dell'Eucarestia».
«Se la morte devasta corpo e relazioni la Resurrezione non riguarda solo il corpo, coinvolge interamente la vita e le relazioni: come immaginiamo il paradiso? Come una grande festa insieme alle persone che più amiamo. La tragedia di una mamma in Paradiso e il figlio all'inferno, possiamo immaginarcela? PEr questa ragione Gesù appena risorge dai morti cosa fa? Torna dai suoi discepoli e offre la riconciliazione a chi lo ha abbandonato. Ogni religione cerca di immaginare cosa c'è dopo la morte, quella più diffusa è quella del giardino. Paradiso deriva proprio dal persiano paradesh, giardino fiorito. Per gli indiani d'America è un grande ponte, per i greci e i romani i campi elisi. In questo la Bibbia è originale. PArla di un giardino ma è il paradiso delle origini. Alla fine dei tempi non propone una riedizione ampliata del giardino ma annuncia una città. alla fine di Apocalisse dice "Vidi un cielo nuovo e una terra nuova" "Vidi la città santa, una nuova Gerusalemme". Una città perchè le città sono costruite dagli uomini e sono un luogo di relazioni Ecco che per il nostro futuro e per il suo futuro Dio vuole la nostra collaborazione» «Credere nella Resurrezione della carne significa che il corpo, le relazioni, gli affetti, niente sarà perduto: tutto sarà riscattato dalla morte».
La mattina dell'8 settembre la festività della Natività di Maria sarà celebrata con la Messa solenne delle 8.30, presieduta dal vescovo di Mondovì Egidio Miragoli. Alle 7 da Mondovì Piazza partirà la tradizionale processione votiva della Città di Mondovì, che raggiungerà la basilica per la celebrazione. Sono attese le autorità civili e militari del territorio e tutti i Fedeli della Diocesi. Al termine della Messa, il vescovo impartirà la benedizione papale.
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