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21 Novembre 2025 - 17:41
La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, confermando il tasso sui depositi al 2%, quello principale al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%. Una scelta prudente che arriva dopo 8 tagli consecutivi tra il 2024 e il 2025, a conferma della volontà di Francoforte di consolidare i progressi raggiunti finora nella lotta all'inflazione, senza però compromettere la stabilità economica.
Per famiglie e imprese questa decisione si traduce in un mantenimento delle condizioni attuali sui mutui, sia a tasso fisso che variabile. Dopo un anno di riduzioni del costo del denaro, il 2025 si conclude all'insegna della stabilità.
Con tassi stabili, anche i principali indicatori di riferimento restano su valori contenuti: l'Euribor a 3 mesi si aggira attorno al 2%, mentre l'Irs a 20 anni (parametro base per i mutui a tasso fisso) si mantiene vicino al 2,9%. Il tasso medio sui nuovi mutui oscilla tra il 2,7% e il 3,3%, a seconda della formula scelta.
Secondo gli analisti questa decisione può essere considerata come una pausa di riflessione da parte della BCE, impegnata a valutare l'andamento dell'inflazione nei mesi a venire. Un eventuale nuovo taglio potrebbe arrivare entro dicembre, ma al momento la BCE mantiene una posizione attendista.
Per chi ha già un nuovo mutuo a tasso fisso, la decisione di Francoforte non apporta grandi novità, in quanto la rata resterà invariata per tutta la durata del contratto. Chi invece ha già sottoscritto un mutuo a condizioni particolarmente elevate, può ricorrere alla surroga, approfittando di offerte più convenienti disponibili sul mercato. Le banche infatti stanno tornando a proporre prodotti con Taeg inferiori al 3%, e operazioni di rinegoziazione o trasferimento del mutuo possono ridurre la rata anche di 100-150 euro al mese, in base alla durata residua e all'importo finanziato.
Oggi la distanza tra mutuo fisso e mutuo variabile è minima, ma gli italiani tendenzialmente preferiscono la prima soluzione. Pagando una quota mensile leggermente più alta, è possibile garantirsi maggiore stabilità e prevedibilità nei pagamenti. Non sorprende quindi che oltre il 90% dei nuovi mutui in Italia è oggi a tasso fisso. In pratica gli italiani preferiscono sapere in anticipo quando andranno a spendere, piuttosto che affidarsi a soluzioni variabili che in futuro potrebbero richiedere il pagamento di rate più alte.
L'Irs, anche se in leggera risalita negli ultimi mesi, resta su livelli storicamente bassi. Chi intende acquistare casa o accendere un mutuo entro la fine dell'anno, si trova in una fase ancora favorevole per bloccare tassi vantaggiosi. In questo contesto è opportuno valutare con attenzione la scelta del mutuo più adatto alle proprie esigenze e, di conseguenza, affidarsi a player esperti del settore come youFin.it, che aiutano a confrontare le migliori soluzioni e pianificare i propri investimenti in modo consapevole.
Con la BCE in modalità attesa attiva, il mercato del credito entra in una nuova fase di stabilità. Un equilibrio ancora delicato, ma che offre a famiglie e risparmiatori l'opportunità di pianificare con maggiore serenità il proprio futuro finanziario.
La BCE congela i tassi: un vantaggio per chi pensa di accendere un mutuo ora - Articolo promozionale
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