ultime notizie
09 Dicembre 2025 - 14:11
Tra gli ospedali valutati ad un livello alto o molto alto troviamo l’Ospedale di Savigliano (Asl CN1)
La qualità dell’assistenza negli ospedali italiani migliora, ma il sistema rimane segnato da forti diseguaglianze territoriali, e da un divario Nord-Sud. Differenze territoriali si registrano anche rispetto alla tempestività di accesso a procedure salvavita e a trattamenti non appropriati a livello clinico. È quanto emerge dal Programma nazionale esiti (Pne) – curato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e presentato martedì 9 dicembre al ministero della Salute –, riferiti all’attività ospedaliera erogata nell’anno 2024 da 1.117 ospedali pubblici e privati.
Di fatto il Pne è un osservatorio sull’assistenza ospedaliera in Italia, nel solco delle indicazioni contenute nel Regolamento sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera varato dieci anni fa.
Quest’anno sono stati utilizzati 218 indicatori, di cui 189 relativi all’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione) e 29 relativi all’assistenza territoriale, quest’ultima valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (11) e accessi impropri in Pronto Soccorso (4).
Sono 15 gli ospedali, valutati su almeno 6 aree, che hanno raggiunto nel 2024 un livello alto o molto alto: tra questi troviamo l’Ospedale di Savigliano (Asl CN1), unica struttura piemontese presente in questa classifica.
Ecco l’elenco completo:
Il rapporto prosegue poi con l’analisi di otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia.
Negli elenchi delle strutture con livello molto alto il cuneese ritorna nell’ambito della chirurgia oncologica con l’Azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo e l’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno. Il nome del “Santa Croce e Carle” appare anche nell’ambito “gravidanza e parto”, insieme a quello di “Verduno”, e in quello “osteomuscolare” dove al top troviamo anche l’Ospedale di Mondovì.
La concentrazione dei casi complessi in centri ad alto volume è migliorata in molti ambiti, ma persistono criticità.
Area cardiovascolare Infarto miocardico acuto: ricoveri in calo (-21%), ma elevata concentrazione della casistica (circa il 90% in strutture ad alto volume). Valori analoghi registrati anche per l’angioplastica coronarica (PTCA).
Bypass aortocoronarico: forte frammentazione della casistica, con pochi centri al di sopra della soglia dei 200 interventi/anno, scesi da 23 nel 2015 a 15 nel 2024. Il valore corrispondente di casistica in tali strutture si è ridotto dal 41% al 29%.
Chirurgia oncologica TM della mammella in forte miglioramento: la casistica trattata in strutture ad alto volume è passata dal 72% nel 2015 al 90% nel 2024.
Miglioramenti significativi nella concentrazione degli interventi in strutture ad alto volume anche per TM del colon (dal 69% al 73%), prostata (dal 63% al 82%) e polmone (dal 69% al 83%).
Quadro in miglioramento per le resezioni pancreatiche (dal 38% al 54%), ma con livelli critici nelle regioni del Sud e nelle Isole, in cui si concentra in strutture ad alto volume solo il 28% della casistica trattata.
Risultati ancora più critici per gli interventi isolati sul retto, con quadro in peggioramento rispetto al 2025 (dal 30% al 22%) e una situazione geografica uniformemente livellata verso standard peggiori di assistenza.
Altre aree chirurgiche Interventi per frattura del collo del femore: volumi in lieve crescita ed elevata concentrazione (96% in centri sopra soglia).
Chirurgia a bassa complessità (colecistectomia laparoscopica), in ulteriore miglioramento (dal 79% all’84%).
Tempestività dei trattamenti PTCA per STEMI entro 90 minuti: valore mediano nazionale sale al 63% (era 57% nel 2020), ma con spiccata variabilità territoriale e valori tendenzialmente peggiori al Sud.
Interventi per frattura del collo del femore in pazienti ultra65enni entro 48 ore: miglioramento dal 52% nel 2020 al 60% nel 2024, ma ancora molte regioni con valori mediani sotto lo standard soprattutto al Sud.
Appropriatezza clinica Tagli cesarei primari in lieve calo (dal 25% nel 2015 al 22% nel 2024), ma con forti differenze Nord-Sud: Nord più vicino agli standard OMS (15%), Sud con valori mediani spesso al di sopra del 25%. Minore ricorso al TC nelle strutture pubbliche e in quelle ad alto volume.
Episiotomie dimezzate: da 24% al 9%.
Parti vaginali dopo taglio cesareo (VBAC) in aumento dall’8% al 12%, ma con livelli ancora molto bassi al Sud.
Appropriatezza organizzativa proporzione di ricoveri in day-surgery in forte crescita: dal 22% al 39%.
degenza post-operatoria <3 giorni: miglioramento costante, con mediana nazionale al 87% (era al 74% nel 2015) e variabilità molto contenuta tra le strutture.
Colecistectomia laparoscopica: Esiti Bypass aortocoronarico isolato: valore mediano della mortalità a 30 giorni scende all’1,5%, ben al di sotto della soglia del 4%.
Interventi su valvole cardiache: valore mediano della mortalità a 30 giorni scende al 2%, ma con criticità in Calabria, Campania e Puglia.
Edicola digitale
I più letti
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link