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14 Luglio 2025 - 13:56
I cartelli che indicano la chiusura del ponte sulla Fondovalle, a Bastia
Nella notte tra lunedì 9 e martedì 10 giugno, un automobilista aveva forzato i cancelli del cantiere situato sul ponte della Fondovalle a Bastia Mondovì, attraversando l'area dei lavori, interdetta al traffico, con la propria auto. Partito dall'area artigianale, aveva raggiunto il centro del paese. Questo gesto imprudente, che avrebbe potuto causare gravi conseguenze, è stato compiuto da un automobilista che è stato successivamente identificato e sanzionato dalla Polizia locale intercomunale del Carrucese, la quale ora sta predisponendo gli atti del caso, dopo aver attentamente esaminato i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. L'evento si è verificato verso le 23 di lunedì 9 giugno, poche ore dopo la chiusura del ponte al traffico per i lavori di messa in sicurezza, che dovrebbero durare ancora circa un mese.
Gli operai del cantiere si erano accorti dell'accaduto la mattina successiva, trovando i cancelli aperti e il materiale di lavoro spostato: l'intruso aveva presumibilmente rimosso alcuni "ostacoli" per poter attraversare con l'automobile la carreggiata del ponte ancora, per fortuna, non soggetta agli scavi. L'accaduto era stato poi segnalato al Comune di Bastia e alla Provincia di Cuneo, appaltatrice dei lavori, dando così avvio alle indagini. Nel frattempo, i cancelli del cantiere erano stati rinforzati e sigillati con catene e lucchetti per scoraggiare eventuali future intrusioni. Il consigliere provinciale con delega alla viabilità di zona, Pietro Danna, a conclusione delle indagini, ha dichiarato: «Ringrazio il Comune di Bastia e la sua Polizia locale, che hanno collaborato con la Provincia per individuare il responsabile. Questi comportamenti devono essere assolutamente sanzionati, poiché i divieti posti nei cantieri mirano a salvaguardare la sicurezza di tutti e ogni cittadino è pertanto chiamato a rispettare le regole».
Cosa si rischia chi entra in un cantiere chiuso?
Sembrano casi isolati, ma si ripetono sempre più spesso: cittadini che, incuranti dei divieti, si introducono in aree di cantiere chiuse e debitamente segnalate, mettendo a rischio la propria incolumità e violando la legge. Ma cosa si rischia davvero accedendo senza autorizzazione in un'area interdetta?
Un gesto che può costare caro
Chi varca i limiti di un cantiere senza permesso può essere perseguito penalmente. In base all’art. 633 del Codice Penale, infatti, si configura il reato di invasione arbitraria di terreni o edifici. La sanzione prevista va dalla reclusione fino a due anni alla multa, aggravata se l'accesso avviene con più persone o con violenza.
Non è tutto. Se il cantiere è stato chiuso su disposizione delle autorità, per motivi di sicurezza pubblica, entrare al suo interno senza autorizzazione può portare a una denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 c.p.), con pene che includono l’arresto fino a tre mesi o una multa.
Sicurezza sotto assedio
Dal punto di vista della sicurezza, le implicazioni sono ancora più gravi. L’accesso non autorizzato può infatti compromettere le misure di prevenzione stabilite dal D.Lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un cantiere, per definizione, è un’area ad alto rischio: la presenza di mezzi, impalcature, materiali e impianti elettrici lo rende estremamente pericoloso per chi non ha ricevuto adeguata formazione o dispositivi di protezione.
Se un soggetto si fa male durante un’ingerenza abusiva, la responsabilità non ricade sul titolare del cantiere, purché quest’ultimo abbia rispettato tutte le norme in materia di segnalazione e chiusura dell’area. Al contrario, l’intruso potrebbe essere chiamato a risarcire eventuali danni causati a strutture, materiali o terze persone.
La legge non ammette leggerezze
In caso di danni o pericoli accertati, l’intervento delle forze dell’ordine è immediato. Oltre alla denuncia penale, chi è sorpreso può essere oggetto di misure amministrative come il foglio di via obbligatorio, soprattutto in caso di recidiva o sospetti collegamenti con reati più gravi, come furti o atti vandalici.
La prevenzione resta fondamentale
La legge è chiara, ma la prevenzione resta essenziale. I responsabili dei cantieri devono assicurarsi che l’area sia adeguatamente chiusa, protetta e segnalata con cartelli visibili e barriere fisiche. Solo così sarà possibile tutelare i lavoratori e prevenire accessi non autorizzati che, come abbiamo visto, possono trasformarsi in violazioni penali con conseguenze serie.
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