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Somme mai versate sui biglietti: querela, indagine e il Comune straccia il contratto

La questione riguarda la stagione teatrale estiva 2023 della città di Mondovì

Somme mai versate sui biglietti: querela, indagine e il Comune straccia il contratto

È una faccenda delicatissima quella che ruota attorno alla Stagione teatrale estiva 2023 a Mondovì e, in particolare, ai servizi affidati alla società “No Limits Service” di Ivrea: la sas che si occupava di gestione della biglietteria. Il Comune ha sporto querela, la Procura ha aperto un fascicolo. E ora il Comune ha deciso di annullare il contratto e notificare tutto al PM.

CHE È SUCCESSO?

Cerchiamo di riassumere quanto è avvenuto, stando alla documentazione comunale. Nel maggio 2023 il Comune di Mondovì ha affidato alla ditta “No Limits Service” le attività di gestione della biglietteria, gestione tecnica, antincendio e accoglienza. A questo scopo veniva anche firmata una convenzione tra la sas e la Fondazione “Piemonte dal Vivo”, che organizza e cura la Rassegna: da qui ne seguivano alcuni accordi finalizzati al riversamento diretto dei biglietti, dall’affidatario alla Fondazione.

Nel 2024 il Comune ricevette una nota in cui si parlava di un «mancato trasferimento» di oltre 5 mila euro: venne fuori che la somma era stata «versata su un conto corrente non dedicato appartenente ad un incaricato della “No Limits Service”, suo dipendente». Da qui scattarono accertamenti e una doppia istruttoria (Comune e Prefettura) che, scrive il Comune, «portava all’inequivoca verifica della violazione del capitolato» e alla richiesta di far scattare le penali.

La cosa però non si chiuse in quel momento: “Piemonte dal Vivo” scrisse al Comune «di aver appreso direttamente dal soggetto incaricato dalla “No Limits Service” la sua volontà di trattenere indebitamente la somma sul proprio conto corrente». Il Comune, in “autotutela”, annullò l’attestazione di regolare servizio e diede tutto in mano a un legale (l’avvocato Gabriele Spotorno del Foro di Savona), per l’assistenza penale e civile, il recupero somma e il risarcimento.

«NON CI HANNO COMUNICATO IL SUBAPPALTO»

Quello che ne viene fuori è un dedalo che si incrocia con le indagini condotte dalla Procura dopo la querela sporta dal Comune. Le carte sono state trasmesse dall’avvocato al Comune, che scrive: «L’indagato, nei confronti del quale il Comune ha sporto la propria querela, ha dichiarato: “Verso la fine del mese di maggio 2023, sono stato contattato dalla società “No Limits Service”, il cui titolare mi ha proposto in subappalto la gestione del servizio di segreteria e biglietteria per gli eventi della Stagione teatrale estiva 2023 del Comune di Mondovì. Loro si erano aggiudicata la gara del Comune di Mondovì ma essendo di Ivrea cercavano una figura sul posto”».

Tutto questo sarebbe avvalorato da documenti: nel fascicolo del PM c’è il contratto di sub-appalto. Ma di questo “subappalto” il Comune scrive di non averne saputo alcunché («la “No Limits Service” non ha mai comunicato al Comune l’intenzione di subappaltare parte della propria prestazione e non ha mai provveduto, neanche per le vie brevi, a qualificare l’indagato quale subappaltatore, qualificandolo al più quale proprio incaricato»).

La versione della società salta fuori dalle controdeduzioni: «L’esigenza iniziale era volta a reperire una sede operativa in loco ove collocare il proprio personale». Ma la sede era a Mondovì, dunque la società ha «valutato positivamente di affidare» a quella persona «la mera mansione in oggetto» «in considerazione della sua dimostrata disponibilità e delle sue riferite pregresse esperienze».

Situazioni che però, per il Comune, non vanno bene: «All’atto dell’offerta non sono stati indicati i servizi o le parti di servizi che si intendevano subappaltare e nessuna autorizzazione al subappalto è stata chiesta». Inoltre, sempre secondo il Comune, la ditta della persona in questione «non è ditta qualificata nella relativa categoria nella quale è stato inquadrato il contratto». Non c’era traccia del subappalto «di cui l’Ente è venuto a conoscenza solo nell’ambito delle indagini in corso».

Da qui la decisione di dichiarare la nullità del contratto, «intraprendere le azioni finalizzate al recupero della somma (il mancato versamento e le penali: oltre 15 mila euro) e notificare tutto alla Procura e all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

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