Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Travolto dal trattore a 83 anni: “Tre decessi in estate, urge revisione obbligatoria”

Ancora una tragedia nelle campagne piemontesi

Travolto dal trattore a 83 anni: “Tre decessi in estate, urge revisione obbligatoria”

La tragedia a Cantalupo ligure

 Ancora una tragedia legata al ribaltamento di un trattore nelle campagne piemontesi. Un uomo di 83 anni è stato ritrovato privo di vita in un bosco a Cantalupo Ligure, in provincia di Alessandria, accanto al suo trattore finito lungo una china scoscesa. A dare l’allarme è stata la moglie, preoccupata per il mancato rientro a cena. Le ricerche, condotte da carabinieri, Vigili del Fuoco e Protezione Civile AIB, si sono concluse nella notte con il drammatico ritrovamento.

Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime cordoglio alla famiglia e sottolinea con preoccupazione come quello di Cantalupo Ligure sia il terzo decesso per ribaltamento di trattore registrato in Piemonte negli ultimi mesi: a giugno hanno perso la vita un 71enne ad Arola, nel Verbano, e un 60enne a Montechiaro d’Acqui, sempre nell’Alessandrino.

«Ci troviamo di fronte a una scia di sangue inaccettabile – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma –. Ogni settimana si ripete lo stesso copione: un trattore si ribalta, un uomo resta schiacciato, spesso senza alcun testimone né possibilità di soccorso tempestivo. E tutto questo accade mentre la legge sulla revisione dei mezzi agricoli è bloccata da dieci anni, in attesa di un decreto attuativo che non arriva mai».

Secondo i dati INAIL, il ribaltamento dei trattori – con circa 100 decessi l’anno – è la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura. «Mezzi vecchi, sprovvisti di rollbar o cinture di sicurezza, utilizzati in solitudine su terreni difficili e in pendenza, continuano a rappresentare un rischio mortale quotidiano per migliaia di agricoltori. La sicurezza non può essere affidata alla buona sorte – prosegue Borio –. Serve una rete capillare di controlli, formazione, assistenza tecnica e un piano per l’adeguamento dei mezzi più obsoleti. Federacma è pronta a collaborare, ma il Governo deve assumersi la responsabilità politica di sbloccare una situazione che sta costando vite umane».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x