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24 Ottobre 2025 - 09:45
Immagine realizzata con l'IA
Si fingevano addetti della società che gestisce l’acquedotto, inviati dall’amministratore di condominio, i due pluripregiudicati, un uomo ed una donna, L.L. e V.R., appartenenti alla comunità Sinti piemontese, domiciliati in provincia di Asti, che la mattina di venerdì, 10 ottobre, si sono presentati alla porta di casa di un’anziana donna, residente nel centro di Alba. Con la scusa di dover verificare la qualità dell’acqua ed escludere l’eventuale contaminazione, si sono introdotti all’interno dell’appartamento sottraendole con l’inganno denaro e gioielli.
I due, già individuati dai poliziotti della Squadra Mobile di Cuneo a seguito di indagini scattate dopo altri colpi messi a segno, con analogo modus operandi, venivano bloccati e tratti in arresto dalle pattuglie della Sezione “Reati contro il patrimonio”, che li monitoravano da giorni. Un inseguimento rocambolesco, durante la fuga verso il territorio astigiano, lungo l’autostrada 33.
«All’atto del controllo di polizia, i due truffatori venivano trovati in possesso della refurtiva sottratta poco prima all’anziana donna, ovvero la somma di 350 euro e numerosi gioielli tra anelli, bracciali, collane e orecchini, che la vittima aveva riposto in frigorifero, su suggerimento di uno dei malfattori che l’aveva convinta del serio rischio che i preziosi potessero subire la contaminazione dell’acqua. Tale operazione era, in realtà, servita alla coppia criminosa ad assicurarsi l’intero bottino, che con fare fraudolento veniva sottratto alla povera anziana» ricostruiscono le Forze dell’ordine.
All’interno dell’abitacolo della vettura i poliziotti rinvenivano, inoltre, altri oggetti preziosi e la somma di circa 900 euro, verosimile provento di attività illecite, per cui la Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, sta effettuando gli opportuni accertamenti per risalire ai presunti proprietari della merce.
«I due, a carico dei quali sussistono fondati elementi per ricondurre alla loro attività illecita la commissione di alcune truffe perpetrate in questa provincia, dopo l’arresto sono stati associati, l’una, presso la Casa Circondariale “Lorusso-Cotugno” di Torino e, l’altro, presso quella di Cuneo. La Polizia di Stato, sempre accanto agli anziani e costantemente impegnata nella prevenzione e contrasto di questo tipo di reati, invita tutti alla massima attenzione e a non esitare a chiedere aiuto alle Forze di polizia. La responsabilità degli indagati, per i quali sussiste la presunzione di innocenza, sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna».
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