Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Don Riccardo, il prete del Toro, resta in prognosi riservata: «Forza, siamo tutti sugli spalti per te»

Dopo il grave tamponamento di una settimana fa in A6, di rientro da Mondovì

Don Riccardo, il prete del Toro, resta in prognosi riservata: «Forza, siamo tutti sugli spalti per te»

don Riccardo Robella

Resta in prognosi riservata don Riccardo Robella, il parroco "granata" di Leinì, noto ai più nelle vesti di cappellano del Torino. A una settimana dal brutto incidente in autostrada e dopo il complesso intervento chirurgico a cui è stato sottoposto, le sue condizioni sono ancora gravi.

Don Riccardo era di ritorno da una cena a Mondovì con gli amici del Toro Club monregalese quando era stato violentemente tamponato da un’Audi A8 sulla Torino–Savona, a due chilometri circa dal casello dell’autostrada. La sua Dacia Duster si era ribaltata finendo poi la corsa contro il guardrail. Le sue condizioni erano apparse fin da subito critiche.

Intrappolato privo di sensi nell’abitacolo dell’auto, era stato liberato e trasferito con l’elisoccorso al Cto di Torino, dove i medici hanno rilevato un grave trauma toracico e vertebrale. Ora si trova ricoverato nel nosocomio torinese, in rianimazione. Il passeggero coinvolto nello scontro è rimasto illeso.

La preghiera e la vicinanza a don Robella da parte dei tantissimi fedeli e dell’indi in questi giorni difficili non è mai mancata.

«L’Amministrazione comunale nelle figure del sindaco, della presidente del Consiglio, degli assessori e di tutti i consiglieri, esprime la propria vicinanza e il proprio affetto al parroco, Don Riccardo Robella, in questo momento così difficile e doloroso», si legge nella nota trasmessa dal Comune di Leinì. «La vita a volte ci sottopone a prove difficili, dolorose, incomprensibili. Ma sappiamo che Don Riccardo ha tutte le carte in regola per superare questo momento. E, per usare una metafora che gli è cara, questa volta ci saremo noi, sugli spalti, a fare il tifo per lui».

Un prete fuori dagli schemi

52 anni, don Riccardo dal 2016 è la guida spirituale del Toro e punto di riferimento per il popolo granata. Un prete decisamente fuori dagli schemi, che la modernità non l’ha mai temuta: al contrario, l’ha abbracciata, portandola dentro la comunità ecclesiale. Ne sono prova l’applicazione mobile lanciata di recente per rendere le celebrazioni più accessibili e la prontezza con cui, pochi mesi fa, ha sventato una truffa ai danni della sua parrocchia. A Superga, ogni anno ricorda il Grande Torino con parole vive che vanno oltre la semplice commemorazione. Indimenticabile l’omelia del 2019: impossibilitato a celebrare nella Basilica, salì sul pulpito del Duomo e, davanti a Urbano Cairo e ai giocatori, ruppe un vaso distribuendone i cocci ai presenti. «Il vaso non potrà più tornare intero, ma i cocci in mano a ciascuno di voi possono ancora avere un senso».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x