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«Forte neve e rischio valanghe»: ARPA conferma "allerta gialla"

Il bollettino meteo. Attesi in montagna oltre 1 metro di neve

«Forte neve e rischio valanghe»: ARPA conferma "allerta gialla"

Le previsioni sono leggermente più ottimistiche: niente "allerta arancione", come qualcuno temeva, ma ARPA Piemonte conferma "allerta gialla per neve e valanghe: «Precipitazioni forti su Alpi Marittime e Liguri, basso Cuneese e Langhe; fenomeni deboli sparsi altrove. Quota neve sui 1000-1200 m, in calo in serata e nella notte sui 600-700 m sul basso Cuneese, in successivo rapido rialzo».

ARPA: bollettino rischio valanghe

ARPA Piemonte - 22 dicembre: «Oggi cadrà molta neve. Con la neve fresca, progressivo aumento del pericolo di valanghe. Il massimo livello di pericolo verrà raggiunto durante la sera. A livello locale cadranno sino a 70 cm di neve al di sopra dei 1000 m circa. Progressivo aumento del pericolo di valanghe. Il massimo livello di pericolo verrà raggiunto durante la sera. Nonostante la neve fresca si legherà piuttosto bene con la neve vecchia umidificata al di sopra dei 2500 m circa; dati gli abbondanti quantitativi di neve fresca questi potranno facilmente subire un distacco provocato o spontaneo sui pendii ripidi. Questi possono ancora distaccarsi già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali e raggiungere dimensioni medie. In alcuni punti le valanghe possono trascinare la neve vecchia umida e raggiungere dimensioni piuttosto grandi. Sui pendii molto ripidi si prevedono valanghe spontanee di medie dimensioni».

Video delle nevicate in corso a Prato Nevoso:

Scrive il meteorologo Andrea Vuolo: «I modelli hanno decisamente ridotto l’entità delle precipitazioni attese sul nostro Piemonte, specie dal Torinese al VCO, ma in generale anche sul Cuneese. Sulla provincia Granda - e in particolare a ridosso dei settori montuosi - i fenomeni risulteranno comunque a tratti forti fino al pomeriggio di martedì 23 dicembre con copiose nevicate su Alpi Liguri, Marittime e Cozie, in graduale calo entro questa sera dai 900-1.200 metri fin sui 500-700 metri, temporaneamente per qualche ora anche sui 400 metri nella notte tra Monregalese e Cebano.

Precipitazioni moderate si estenderanno anche a Torinese, Astigiano e Canavese, più deboli su alta Val Susa, con quota neve in calo dai 1.300-1.500 metri ai 900-1.200 metri, solo temporaneamente più bassa sotto i rovesci all’interno delle valli, mentre permarranno più deboli e intermittenti altrove e con neve solo oltre i 1.200-1.600 metri.

Sui rilievi del Cuneese, specie tra valli Vermenagna e Stura di Demonte, gli accumuli di neve fresca potranno superare i 70-100 centimetri oltre i 1.500 metri e determinare anche criticità per la viabilità stradale su medio-alte valli, con locali allagamenti su fondovalle e settori pedemontani. Altrove attesi accumuli di neve fresca tra 25 e 60 centimetri dalle valli del Canavese alle valli di Pinerolese e Saluzzese (localmente superiori tra valli Po e Germanasca) sopra i 1.500-1.800 metri, inferiori ai 20 centimetri dai 1.800-2.000 metri su alto Piemonte.

A seguire, dal pomeriggio-sera di mercoledì 24 si conferma invece una seconda fase perturbata a seguito del transito - in moto retrogrado - di un nucleo di aria fredda in quota che dall’Europa nord-orientale lambirà le Alpi traslando poi verso la Francia centrale, favorendo così una nuova decisa intensificazione delle precipitazioni soprattutto su aree alpine e pedemontane tra Biellese, Canavese, Torinese e Cuneese, nonché sulle pianure centro-occidentali, le quali potranno poi persistere di moderata intensità fino al pomeriggio di Natale, specie a ridosso dei rilievi di Torinese e Cuneese dove sono attese fitte nevicate sui settori alpini fin verso i fondovalle.

In questa fase si assisterà ad un sensibile calo delle temperature e della quota neve che si porterà fin sotto i 1.000 metri su tutto l’arco alpino piemontese e in genere dai 600-800 metri entro le prime ore di giovedì 25 dicembre, ma a tratti fino a quote collinari dai 400-600 metri tra Cuneese e Langhe (e temporaneamente anche su Torino) talora fino in pianura sull’altopiano di Cuneo, Mondovì e Ceva, anche fitta nella mattinata di Natale».

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