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Al Politecnico di Mondovì laurea ad honorem ad Amilcare Merlo

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Al Politecnico di Mondovì laurea ad honorem ad Amilcare Merlo in Ingegneria meccanica: la cerimonia martedì 24 novembre alla presenza del rettore Guido Saracco

Innovazione, curiosità e tenacia per portare avanti un'idea. Sono le parole che ha pronunciato l'imprenditore cuneese Amilcare Merlo dopo essere stato insignito della Laurea magistrale ad honorem in Ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. Le parole di Merlo, rotte dall'emozione: «Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine: mia sorella e mia moglie, che sono state le mie guide, e mi miei figli che partecipano alla mia avventura. Ai giovani dico: abbiate il coraggio di osare. È il momento di osare, di cercare strade innovative. Osate quanto più possibile. Il Politecnico è un'istituzione che deve viaggiare fianco a fianco delle imprese: scuola, ricerca e industria  devono essere una cosa sola». LA MOTIVAZIONE: “Per le eccezionali capacità tecniche con cui ha guidato lo sviluppo di numerosi progetti innovativi nel campo della meccanica e per lo spirito imprenditoriale grazie al quale ha fondato e dirige una impresa di livello internazionale di sicuro impatto economico e sociale nel territorio in cui è radicata”. L’approvazione del Ministro Gaetano Manfredi è arrivata a inizio mese e l’Ateneo, pur in questo periodo di limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, ha deciso di conferire il titolo nella sede del Politecnico a Mondovì, con una cerimonia online, nel corso della quale il cavalier Merlo ripercorrerà la sua esemplare esperienza imprenditoriale in una lezione magistrale. Un’esperienza fortemente radicata nella realtà cuneese, come testimonia l’attiva promozione da parte degli attori del territorio, prima tra tutti la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, al conferimento del titolo. Amilcare Merlo, infatti, ha ampliato l’attività paterna, fondando nel 1964 a San Defendente di Cervasca (Cuneo) la Merlo, divenuta oggi un importante gruppo industriale a conduzione familiare con 500 milioni circa di fatturato e oltre 1.400 dipendenti, che progetta, produce e commercializza i propri prodotti a marchio "Merlo", "Treemme" e “Tecno”. Il Gruppo Merlo è specialista nel settore delle macchine operatrici telescopiche e sotto la guida di Amilcare Merlo è diventato leader internazionale nel proprio settore. Per le sue capacità imprenditoriali, nel 2002 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere e di Ufficiale al Merito Agricolo della Repubblica francese e dell’Ordine al Merito del Lavoro - Cavaliere del Lavoro della Repubblica italiana e ha ottenuto numerosi altri riconoscimenti in Italia e all’estero, come la "Légion d'Honneur” della Repubblica Francese. Inoltre, dal 2010 al 2013 ha ricoperto la carica di Vice Presidente Vicario di Confindustria Cuneo e dal 2013 è componente di diritto del Consiglio Generale di Confindustra Cuneo. È anche membro del consiglio direttivo della Camera di Commercio dal 2004. Il Rettore Guido Saracco: «Il Politecnico riconosce il grandissimo valore che hanno avuto e continuano ad avere per il nostro territorio figure come quella del cavalier Merlo, che hanno contribuito a sviluppare in tutto il Piemonte realtà industriali che sono diventate punti di riferimento internazionali. Come Ateneo, ribadisco il nostro impegno a dare supporto ai principali distretti produttivi piemontesi secondo le loro rispettive specializzazioni ed esigenze, anche attraverso l’azione delle nostre sedi decentrate, come quella di Mondovì, nella quale simbolicamente abbiamo voluto organizzare questa cerimonia». Il cavalier Amilcare Merlo: «Un’emozione grandissima! Un riconoscimento che si concretizza in un gesto di stima ufficiale, con la consegna della Laurea Honoris Causa che va a sancire l’impegno profuso in questi 72 anni di lavoro: da quella forgia e quell’incudine! Ancora più apprezzata perché conferita da un Ateneo di chiara fama! A me particolarmente caro, perché sin dagli esordi è stato compagno della mia attività, attraverso la costante amicizia e collaborazione con i validissimi docenti che si sono avvicendati negli anni! Probabilmente sarò l’ingegnere “fuoricorso” più attempato d’Italia e ne sono molto orgoglioso! Rimarrò sempre affezionato a quella forgia che è stata la mia maestra di lavoro e mi ha dato la possibilità di creare, con i miei figli, una realtà apprezzata nel mondo».

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