Saranno quattro tribune in “moduli prefabbricati”, in acciaio, che consentiranno finalmente al Palamanera di diventare ciò che non è: un palasport in grado di ospitare fino a 1.500 persone. Un investimento da 448 mila euro, secondo uno studio di fattibilità della Provincia, in cui il Comune contribuisce di tasca propria con 160 mila euro. Non è il palazzetto nuovo, che tanti aspettano, ma è quanto servirà per continuare a sognare la serie A1.
SENZA UN NUOVO PALAZZETTO, SI È PENSATO AL “PIANO B”
È da quasi tre anni che si ripete il discorso: la città, le squadre di volley e i loro tifosi, sognano un palasport degno di questo nome. Anzi, ne hanno bisogno. Non è soltanto una questione di “blasone”: fosse così, ci si potrebbe mettere l’anima in pace. Il problema è che il Palamanera non è attualmente omologato per la massima categoria. Non più tardi di qualche settimana fa si è addirittura rischiato di non poter ospitare nemmeno la gara-2 della finale del volley femminile, fra la monregalese LPM e Macerata. È stato necessario un sopralluogo dei Vigili del fuoco e della Commissione, prima di avere l’ok. E se la squadra monregalese fosse salita in Serie A1, sogno mancato per un soffio, il problema sarebbe stato ancora più grande. Si sono tentate molte carte, sognando una nuova struttura: partner privati, riutilizzo di contenitori vuoti (come l’ex pastificio di via Cuneo), ma niente da fare. Si pensava a un maxi-contributo statale: ma anche questo è stato mancato. E allora la Provincia e il Comune hanno pensato a un “piano B”: l’ipotesi delle tribune “mobili”.
IL CONTRIBUTO DEL COMUNE
La Giunta ha deliberato quanto era già stato anticipato settimane fa dall’Assessorato allo Sport: lo stanziamento di 160 mila euro (80 mila erano già stati stanziati, ora se ne sono aggiunti altrettanti) “a sostegno” del progetto provinciale di ampliamento. Consentirà di passare dalla capienza attuale di 960 spettatori a 1.516. Per farlo non verranno costruite nuove strutture, ma acquistati e installati quattro “moduli” di tribune prefabbricate mobili telescopiche in acciaio, quindi in grado di essere spostate e “ripiegate”, che verranno utilizzate sui “lati corti” del palazzetto. L’intervento prevede poi: adeguamento del sistema delle vie d’uscita con modifica dei ballatoi al piano delle tribune esistenti, realizzazione di due nuove scale di emergenza e adeguamento delle uscite che conducono alle scale esterne esistenti, eventuale incremento dell’illuminazione di emergenza a servizio delle nuove tribune.
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