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27 Settembre 2025 - 06:44
Rami Elhanan, israeliano, e Bassam Aramin, palestinese
Abir, palestinese, dieci anni. Smadar, israeliana, quattordici anni. Entrambe uccise. La prima da un soldato dell’IDF, la seconda da un attacco suicida palestinese. I loro padri, Bassam e Rami, avrebbero potuto chiudersi nell’odio e nella voglia di vendetta. Invece si sono stretti la mano nel segno di una parola – che ovviamente è: Pace.
Da questa storia, tutta vera, è nato un libro: “Mio padre, tuo padre. Due uomini contro l’odio del conflitto israelo-palestinese” di Carola Benedetto e Luciana Ciliento.
Verrà presentato venerdì 3 ottobre al Caffè Sociale della Stazione di Mondovì, alle 17,45, in un incontro organizzato da “Margutte”, Comizio Agrario e MondoQui.
Il libro descrive la storia vera di Rami Elhanan, israeliano, e Bassam Aramin, palestinese, i quali vivono sui due lati opposti del confine. Sono divisi da lingue, religioni, storie, bandiere. Un giorno, qualcosa spezza le loro vite: le loro figlie, vengono uccise. Abir, figlia di Bassam, viene colpita a morte mentre usciva da scuola da un soldato israeliano all’età di 10 anni. Smadar, figlia di Rami, muore a causa di un attacco suicida palestinese nel centro di Gerusalemme. Morirono nello stesso ospedale.
I loro padri, anziché scegliere la strada dell’odio e delle armi, decidono di parlarsi, di ascoltarsi, di lottare insieme perché nessun altro debba soffrire come loro. Entrambi diventeranno membri e promotori della “Parents Circle”, associazione che ha come obiettivo quello di far conoscere le famiglie israeliane e palestinesi che hanno perso un componente a causa del conflitto, cercano il più possibile di diffondere il loro messaggio di pace attraverso incontri nelle scuole, eventi e appuntamenti in diversi paesi del mondo.
«Rami e Bassam si sono conosciuti simili nel dolore – dice Luisa Morgantini, fondatrice e presidente di Assopace Palestina, amica di entrambi da molti anni – ma non simili nella condizione ed è questa la cosa importante. Bassam vive sotto occupazione militare e racconta delle vessazioni subite, delle demolizioni di case, mentre ovviamente Rami non vive questo, però capisce l’asimmetria delle condizioni. Per questo, insieme dicono, che questa situazione può essere risolta solo attraverso la fine dell’occupazione militare israeliana».
Saranno presenti le due autrici che dialogheranno con chi vorrà partecipare all’evento.
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