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La storia di Yamoora e Mohammad: profughi dall'Afghanistan, l'integrazione passa dallo sport

Lei nel Mondovì Volley, lui nel Carrù - Magliano

La storia di Yamoora e Mohammad: profughi dall'Afghanistan, l'integrazione passa dallo sport

È una storia di integrazione sana, bella, giusta. Come dovrebbe essere: senza barriere. Quando ogni pregiudizio e distanza sparisce, nel momento in cui c'è una porta da raggiungere con un tiro e una rete da superare schiacciando. È la storia di Yamoora e Mohammad.

Yamoora e Mohammad Azizi sono arrivati dall'Afghanistan un anno fa, con la loro famiglia. Richiedenti asilo, "profughi" come li si chiama per brevità. Sono ospitati a Roburent. I servizi sociali, attraverso il consorzio CSSM, si sono attivati - con l'impegno dell'avvocato Luca Borsarelli, presidente - per le più basilari forme di integrazione, come i corsi di italiano. Per i due ragazzi, però, la svolta è arrivata grazie allo sport.

Yamoora, che frequenta anche il primo anno del Liceo, oggi è nella formazione giovanile del Mondovì Volley. Mohammad si è unito con entusiasmo nell'ASD Carrù - Magliano Alpi Calcio.  Entrambi sono entusiasti dell’accoglienza e riescono così ad amalgamarsi con l’ambiente sociale.

Dalla famiglia arrivano i ringraziamenti alle due società: al Mondovì Volley, al presidente avv. Mario Bovetti, alla vicepresidente  Ilaria Boetti, agli allenatori Simone Oliveri e Guido Peirone, al Carrù-Magliano al dirigente Gabriele Pettiti e al presidente Nicolò Filippi, che si accollano pure i viaggi da Mondovì al campo sportivo.

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