Il Comune di Chiusa Pesio rivolge un appello ufficiale a Poste Italiane affinché ripristini l’orario di servizio dello sportello in centro paese, ora aperto tre giorni a settimana a causa dell’emergenza sanitaria. Quello di Chiusa Pesio non è un caso isolato: sono diversi i centri che, in tutta Italia, hanno sollecitato la società verso un ritorno alla normalità, a partire dal lockdown. Il ridimensionamento, che l’Amministrazione comunale auspica possa essere risolto quanto prima, arreca non pochi danni alla popolazione della Valle Pesio che, da tempo, è già penalizzata dal poter disporre di un unico sportello che accoglie un pubblico ampio, tra capoluogo e frazioni, e a cui si sommano i tanti vacanzieri che quest’estate hanno scelto di soggiornare in valle.
Il sindaco di Chiusa Pesio, Claudio Baudino
Di qui l’appello del sindaco Claudio Baudino: «Con un atto unilaterale Poste Italiane ha deciso di ridimensionare l’orario, passando da cinque a tre giorni di apertura – spiega –. Se all’inizio la decisione poteva essere comprensibile, per tutelare i propri lavoratori, ora la chiusura sta provocando disagi a tutta la cittadinanza, già penalizzata dalla mancanza di uno sportello di prelievo automatico Postamat. Anzi, la scelta risulta addirittura controproducente, finendo con il creare assembramento e incidere negativamente sulla qualità della vita della popolazione residente, e penso in particolare alle persone anziane, costrette ad attendere fuori dall’ufficio, in piedi e nelle immediate vicinanze di via Vallauri, una delle arterie principali del nostro paese. In questi mesi Daniela Giordanengo, l’assessore alla comunicazione, ha sentito ripetutamente Alessandra Mazza, la direttrice della filiale di Cuneo, che ringrazio per la grande gentilezza e la disponibilità che ha sempre accordato al nostro Comune. Tuttavia, la situazione (che ci hanno detto dipendere da Roma), permane e, come Comune, riceviamo continue segnalazioni e lamentale. Non da ultimo, in una circostanza è stato necessario l’intervento delle Forze dell’ordine per derimere sul nascere una rissa, innescata proprio dal malumore di essere in coda. Spesso il nostro lavoro di amministratori si svolge in sordina, dietro le quinte, ma posso assicurare che da parte mia e dei miei colleghi c’è sempre stata la massima attenzione su questo fronte così come su altri piccoli o grandi disservizi che possono compromettere la serenità dei nostri concittadini. Constatato il passare dei mesi e l’avvicinarsi della stagione autunnale che mal si concilia con l’attendere in coda fuori da un ufficio pubblico, ho inviato un appello formale a Poste Italiane per chiedere il ritorno alla normalità e, contestualmente, l’attivazione di uno sportello Postamat. So che i tempi di attivazione sono abbastanza lunghi – conclude Baudino – e che non sono più previste installazioni per il 2020, ma mi auguro che anche in questo caso possa esserci un esito positivo, pur tenendo presente i tempi tecnici. Ora attendiamo un riscontro da parte di Poste e, se sarà necessario, non esiteremo a chiedere aiuto ad Anci, Uncem e al governatore Cirio, che si è sempre dimostrato attento al nostro territorio».
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