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14 Ottobre 2025 - 15:03
15 ottobre 1872, Vittorio Emanuele II firmava nella reggia di Napoli il Decreto che sanciva la nascita delle prime quindici compagnie montanare del Regio Esercito
Cento e cinquantatré anni fa, il 15 ottobre 1872, Vittorio Emanuele II firmava nella reggia di Napoli il Decreto che sanciva la nascita delle prime quindici compagnie montanare del Regio Esercito, che avrebbero dovuto difendere le vallate sui confini settentrionali dell’Italia.
«Da allora le Truppe Alpine non hanno mai cessato di essere parte importante dell’Esercito della Repubblica, godendo della unanime e solida considerazione di tutte le realtà militari internazionali, che riconoscono in loro un’assoluta eccellenza di specialità e sono amate in Patria, con la gente che identifica nel capello alpino un simbolo di abnegazione, coraggio, solidarietà e spirito di servizio». Sottolinea Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini. «Oggi sono oltre diecimila le donne e gli uomini nelle Brigate alpine “Taurinense” e “Julia”, nel Centro addestramento di Aosta e nel 4° Reggimento Alpini paracadutisti: indossano con immutato orgoglio il cappello con la penna nera e continuano ad addestrarsi con metodo e rigore, applicando criteri sia tradizionali sia innovativi, portando avanti con professionalità i compiti loro assegnati. Perpetuano in tal modo una tradizione, storica e militare, basata su disciplina solida ma non formale e su abitudine alla fatica sempre condivisa, consapevoli del fatto che i risultati si ottengono sempre e solo in sinergia» aggiunge Favero.
«Tutti questi soldati della Repubblica sanno anche di poter contare sulla fraterna vicinanza e sul concreto sostegno della Associazione Nazionale Alpini, la cui stessa essenza si basa sulla comune esperienza delle centinaia di migliaia di persone che in gioventù hanno vissuto le stesse fatiche in molte delle stesse caserme: da quella esperienza e da quella storia i nostri soci hanno tratto i valori che da 106 anni ne fanno i protagonisti di un universo di interventi concreti e solidali a favore della comunità e dei fratelli meno fortunati. Ana e Truppe Alpine condividono da anni anche forme di interazione, sia nei momenti di valenza storica e commemorativa, sia operativamente attraverso le grandi esercitazioni di protezione civile, dando così sostanza al concetto di “due facce della stessa medaglia” caro ad entrambi. E proprio da tutto questo è scaturita la scelta di far sì che, durante ogni anno, siano i “vèci” dell’Ana a porre il cappello alpino sulle teste delle giovani e dei giovani volontari alla fine del modulo addestrativo di base delle Truppe alpine ad Aosta. Buon compleanno, allora, al Corpo degli Alpini, da parte dei vostri “vèci” e della vostra e nostra Associazione!»
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