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Cirio sui dazi di Trump: «Scelta sbagliata. l'Europa deve intervenire»

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«I dazi decisi da Trump sono una scelta sbagliata». Lo afferma da Bruxelles il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, da ieri in Belgio assieme ai rappresentanti delle Delegazioni nazionali al Comitato delle Regioni. «L’Europa a livello mondiale deve intervenire - ha dichiarato Cirio - per garantire anche la competitività delle nostre aziende, delle nostre imprese e della libera circolazione delle merci. È necessaria una reazione forte, ma è anche fondamentale tenere aperta la porta del dialogo. Le guerre, anche quelle commerciali, non portano mai benefici». Il governatore è intervenuto nella sessione plenaria davanti all'assemblea UE soprattutto sul tema dell’automotive.
La mazzata per il Piemonte arriverà in particolare per il settore automobilistico e la filiera del vino. Secondo i dati di IRES, le esportazioni piemontesi totali verso gli usa nel 2023 ammontavano a 5.66 miliardi di euro, di cui quasi 700 milioni si riferiscono al settore prodotti alimentari, bevande e tabacco, e a oltre 3 miliardi di euro per il settore automobilistico/meccanico.

L'ALLARME DI COLDIRETTI PIEMONTE

Il dazio al 20% su tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy porterà a un rincaro da 1,6 miliardi per i consumatori americani, con un calo delle vendite che danneggerà le imprese italiane, oltre ad incrementare il fenomeno dell'italian sounding. Al calo delle vendite va poi aggiunto il danno in termini di deprezzamento delle produzioni, da calcolare filiera per filiera, legato all'eccesso di offerta senza sbocchi in altri mercati.  "Con i nuovi dazi, si teme un'ulteriore impennata del fenomeno dell'Italian Sounding, che danneggia le nostre imprese regionali, basti pensare al Gorgonzola, al vino e a molti altri prodotti del nostro territorio che vengono già falsificati – evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. Ora i dazi americani colpiscono soprattutto il vino, il riso e l'ortofrutta per cui occorre lavorare a una soluzione diplomatica che venga portata avanti in sede europea. E' necessario disinnescare questa guerra commerciale, diversificare i mercati di esportazione ed investire maggiormente nella promozione del nostro agroalimentare, per non dipendere solo dagli Usa".

ARTIGIANI PREOCCUPATI. «LE ISTITUZIONI DEVONO PROTEGGERCI»

L'annuncio da parte del presidente Trump di nuovi dazi del 20% su tutte le importazioni provenienti dall'Unione Europea, immediatamente in vigore, preoccupa fortemente il tessuto produttivo piemontese, anche per le forti ricadute che possono avere su settori strategici di grande importanza e traino per l'economia piemontese come la componentistica, la moda, gli accessori e l'agroalimentare. È quanto emerge dall'indagine realizzata da CNA Piemonte (Confederazione Nazionale dell'artigianato e della Piccola e Media Impresa), che ha raccolto le risposte dei rappresentanti di micro e piccole imprese della regione, operanti nell'artigianato, manifattura, commercio e servizi. La metà degli imprenditori (50,1%) si dice preoccupata per le conseguenze dei dazi sul proprio futuro. Più di un terzo del campione (37,5%) prevede effetti pesanti diretti sul proprio business, mentre il 40,6% teme ricadute a breve e lungo termine ma non è ancora in grado di valutarne l'entità. Le principali criticità indicate dalle imprese riguardano: l’'aumento dei costi di produzione; l’'importazione di materie prime e il rischio di esclusione dai mercati in particolare da quello statunitense. Gli artigiani richiedono maggiore attenzione da parte delle istituzioni nazionali ed europee (68,8%) chiamate in primis a difendere e tutelare le politiche commerciali e industriali e si aspettano maggiore intraprendenza da Governo e UE
«Quella del Presidente americano non è una semplice misura commerciale: è un attacco frontale al cuore del nostro sistema produttivo diffuso – denuncia Delio Zanzottera, segretario regionale di CNA Piemonte –. Le nostre imprese non hanno la forza strutturale per reggere una guerra commerciale di questa portata. Senza un sostegno immediato, molte rischiano di non farcela». Sulla stessa linea il presidente regionale di CNA Piemonte, Giovanni Genovesio: «Questi dazi colpiscono in modo trasversale tutti i settori e mettono in discussione il modello di piccola impresa su cui si fonda gran parte del nostro Made in Italy. Serve una risposta europea forte e un piano nazionale straordinario per difendere il lavoro e la produzione nei territori».
 
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