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«In Piemonte? Contratti precari, abnorme disoccupazione giovanile e occupazione femminile decisamente inferiore a quella maschile»

«Quello di Cirio e Chiorino è un atteggiamento quasi offensivo». 

lavoro cirio chiorino

Con una nota, Monica Canalis (PD) va all'attacco del presidente Cirio e dell'assessora Chiorino

Monica Canalis (PD) va all'attacco del presidente Cirio e dell'assessore Chiorino

«Ieri, in conferenza stampa, l’assessore Chiorino ha ostentato trionfalismo rispetto ai dati del mercato del lavoro piemontese. Ma in Piemonte abbiamo contratti precari, abnorme disoccupazione giovanile e occupazione femminile decisamente inferiore a quella maschile». Così Monica Canalis, PD, vice presidente commissione lavoro e formazione professionale del Consiglio regionale del Piemonte, va all'attacco della Giunta regionale.

Ieri la Chiorino ha convocato una conferenza stampa per celebrare i traguardi raggiunti nel primo anno di governo della nuova legislatura, intitolandola "Oplà": acronimo di "Obiettivo Piemonte Lavoro". «Vogliamo comunicare dinamismo, vivacità e freschezza -  ha spiegato la vicepresidente. Per la Chiorino, il dato sull'occupazione femminile è positivo: «È al 62,5%, contro il 53,7 della media nazionale. E il Piemonte è l'unica regione ad aver adottato un testo unico dell’apprendistato e più del 40% dei percorsi attivati in tutta Italia sono in Piemonte, un record per la nostra Regione».

Per la Canalis, la situazione è speculare: «Quello di Cirio e Chiorino è un atteggiamento quasi offensivo, se si osservano i dati dal punto di vista qualitativo e non solo quantitativo. Non è corretto, infatti, enfatizzare il dato quantitativo dell’aumento del tasso di occupazione, come fa l’assessore, se non si aggiunge il dato qualitativo relativo ai salari bassi e alla parcellizzazione dei contratti. Il tasso di occupazione della popolazione piemontese è effettivamente aumentato ed oggi si attesta sul 69%, ma dentro questo numero ci sono molti contratti precari e molti contratti sotto pagati. Il 69% di occupazione nasconde, insomma, molto lavoro povero e molto lavoro parcellizzato (pensiamo al diffusissimo part-time involontario che colpisce soprattutto le donne). La condizione di disagio economico legata al lavoro colpisce in misura più significativa il genere femminile, dal momento che le donne tendono a essere occupate proprio con tipologie contrattuali instabili e a bassa protezione. I dati dell'INAPP mostrano che nella prima metà del 2024, le donne in Italia hanno ottenuto nuovi impieghi prevalentemente con contratti a termine: il 40,4% delle assunzioni femminili risultavano a tempo determinato, contro un più limitato 13,5% a tempo indeterminato. Inoltre, mentre per gli uomini il lavoro part-time si attestava al 27,3%, per le donne la percentuale raggiungeva quasi la metà dei contratti, precisamente il 49,2%. Inoltre, bisognerebbe sottolineare che le donne piemontesi hanno ancora un tasso di occupazione decisamente inferiore a quello degli uomini (donne al 62,3% e uomini al 75,6%) e i Neet (giovani che non studiano e non lavorano) sono ancora tantissimi (27%). Prima di dire che va tutto bene e che l’aumento del tasso di occupazione piemontese è merito delle politiche attive messe in campo dalla sua Giunta, l’assessore Chiorino dovrebbe darci i dati sui lavoratori poveri, che ingrossano le statistiche del tasso di occupazione, ma non riescono a vivere dignitosamente! E poi servono i dati sul lavoro precario, sull’aumento di donne over 50 occupate e sull’aumento di uomini over 50 occupati».

Ma poi esplode un altro caso: quello della APL, Agenzia Piemonte Lavoro che da ieri, 15 luglio, è senza legale rappresentante e direttrice.

Il mandato della direttrice, in carica dal 2021, è scaduto ieri e la Giunta non ha ancora provveduto a designarne il successore né a disporre proroghe. Canalis: «Si prospetta dunque un caso estremamente raro e grave: un ente con personalità giuridica autonoma, che per statuto deve disporre di un Direttore quale legale rappresentante e datore di lavoro, è stato lasciato privo di guida e con tutte le attività bloccate dalla giornata odierna». Alice Ravinale, AVS: «Stiamo parlando di un ente con oltre 900 dipendenti, che gestisce l'intero sistema dei centri per l'impiego piemontesi e che ha in carico anche la realizzazione di alcuni progetti cruciali del PNRR. La vicepresidente Chiorino aveva rassicurato ancora la settimana scorsa di "sapere cosa fare" ma invece qui siamo di fronte a un errore da principianti, che getta nella impossibilità di operare un ente di grande rilevanza strategica per tutto il Piemonte».

La replica della Chiorino: «polemiche strumentali e basta guardare gli atti: APL è passata da meno di 100 dipendenti a 900 in meno di un quinquennio. Qualunque azienda, in un caso del genere, richiederebbe una ristrutturazione organizzativa. È quello che stiamo facendo, come previsto dalla legge 32 del 2023. Non si ferma nulla. La riorganizzazione non è un’emergenza ma un progetto annunciato. Non siamo ancora certi sull’inquadramento giuridico definitivo, ma ve lo daremo a breve. È una transizione delicata, e serve il tempo per strutturare una governance solida e funzionale».

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