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Coldiretti Piemonte parla alla Meloni: «La si smetta di associare l'immagine dl vino a prodotti dannosi per la salute»

«La filiera è centrale per il sistema enogastronomico italiano»

Vino

C'era anche la premier Giorgia Meloni, al tavolo a Palazzo Chigi sul tema del sostegno al comparto vitivinicolo: «Il fatto ci fosse anche la premier - evidenzia Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo - testimonia come il vitivinicolo sia strategico per l’economia del nostro Paese».

Cosa chiede e cosa propone Coldiretti? Ovviamente un punto sui dazi di Trump 

Rafforzare i fondi per l’internazionalizzazione attraverso la valorizzazione delle agenzie italiane all’estero, valutare l’opportunità di una moratoria sui finanziamenti per le imprese in difficoltà, sgravi fiscali per gli investimenti in sostenibilità,  misure a sostegno dell’enoturismo, ma anche la revisione della norma sull’origine degli spumanti.

E poi l'istituzione di un "Tavolo permanente" presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste dedicato alla promozione e comunicazione: «Il vitivinicolo piemontese che ha bisogno di una narrazione positiva, legata alla cultura e alla tradizione. È inaccettabile che il vino venga assimilato a prodotti nocivi per la salute poiché, consumato in modo responsabile, è parte integrante della Dieta mediterranea».

Uno storytelling, insomma, che allontani l'immagine del vino e della sua filiera produttiva da ciò che è dannoso. «Siamo di fronte a un momento spartiacque per il futuro del vino italiano – sostengono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – per cui servono misure straordinarie, rapide e coordinate per evitare che una difficoltà congiunturale si trasformi in una crisi strutturale. Difendere il vino significa difendere un patrimonio di imprese, famiglie e una cultura millenaria che ha fatto grande l’Italia ed il Piemonte nel mondo. Per questo è ora che le imprese possano lavorare in modo snello e con procedure notevolmente semplificate per l’export».

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