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24 Settembre 2025 - 10:16
La bufera sulle prenotazioni "a data non reale" non si placa. Nei giorni scorsi il caso, sollevato dalla consigliera regionale AVS Giulia Marro e che riguarda l'ASO Cuneo e in parte anche l'Asl Cn1, ha continuato a tenere banco in Regione.
L'assessore Riboldi: «La Consigliera Marro si rassegni. Le prenotazioni di prestazioni all’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo non sono state in alcune modo sospese, comprese quelle relative a priorità breve (classe B). Quindi cerchi altri argomenti per avere visibilità». Al question time in regione, Riboldi afferma: «Tutte le agende di prenotazione sono strutturate secondo le indicazioni normative nazionali e regionali e il sistema informatico del CUP regionale, utilizzato per tutte le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale sul territorio della regione, consente la visibilità dei posti disponibili in classe B nei dieci giorni successivi alla data di contatto da parte del cittadino (call center, app)».
AVS: «Quindi Riboldi afferma che il sistema informatico del CUP regionale consente solo la visibilità di posti disponibili in classe B entro i dieci giorni successivi alla data di contatto da parte del cittadino, tramite call center o app, e in tale lasso di tempo non ci sono posti disponibili. Nei fatti quindi al momento presso l'ospedale di Cuneo non è possibile prenotare le visite in classe B. Il governo delle liste d'attesa quindi è evidentemente più complesso di quanto appariva, anche utilizzando il metodo "artigianale" che era stato costruito per rispondere alla cittadinanza - seguendo l'idea della buona fede e della capacità di arrangiarsi tipica dello spirito cuneese, più volte richiamato. L'evidenza infatti restituisce un quadro preoccupante: nonostante l'impegno del personale sanitario, nonostante le ore aggiuntive per ridurre le liste d'attesa, ad oggi non risultano posti liberi. Ma se è così, anche con il precedente metodo delle pre-liste oggi bloccato dalla Regione, come poteva essere possibile ottenere una visita nei tempi previsti dalla normativa?».
Marro: «Io cerco, e pretendo, trasparenza e legalità. Che non significa soltanto rispettare la legge, ma anche garantire che ogni azione amministrativa sia comprensibile, documentata e verificabile da tutte e tutti.Non basta dichiarare un sistema “virtuoso”. Bisogna dimostrarlo con numeri, dati, evidenze. Che io sto ancora aspettando da chi ha il ruolo di fornirmeli. Una consigliera regionale non è lì per prendere appunti, ma per vigilare sul rispetto dei diritti delle cittadine e dei cittadini. In questo caso, il diritto alla cura nei tempi previsti dalla legge».
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