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Liste d’attesa: il caso cuneese finisce in Parlamento

Interrogazione del vicecapogruppo AVS Grimaldi al ministro della Salute Schillaci

Liste d’attesa: il caso cuneese finisce in Parlamento

Il caso sollevato in Consiglio Regionale dalla consigliera di AVS Giulia Marro approda in Parlamento. Il deputato Marco Grimaldi, vicecapogruppo AVS alla Camera, ha infatti presentato un’interrogazione al ministro della Salute Schillaci per fare chiarezza sulla gestione delle liste d’attesa all’ASL CN1 e all’Ospedale “Santa Croce e Carle” di Cuneo.

«A seguito della nostra segnalazione in Consiglio Regionale delle pratiche anomale – spiega Marro –, come la fissazione di visite in orari notturni con la dicitura “la data non è reale”, che formalmente rispettano i tempi di legge ma di fatto non garantiscono l’accesso tempestivo alle prestazioni, la Regione ha sospeso tali procedure in attesa di verifiche, ancora in corso. Ma la sospensione ha generato un ulteriore problema: l’impossibilità di prenotare visite, persino urgenti. L’assessore Riboldi ha negato i blocchi, sostenendo che l’impossibilità di prenotare dipende sistema informatico del CUP regionale che mostra le disponibilità solo nei dieci giorni successivi alla richiesta: questo però non dovrebbe succedere. Visto il tenore di alcuni commenti, ribadiamo la nostra stima e vicinanza al personale sanitario, che continua a garantire professionalità e dedizione nonostante carichi di lavoro sempre più pesanti. Sappiamo bene inoltre che la strada per uscire dall’emergenza liste d’attesa è un rafforzamento degli organici, priorità assoluta per la sanità regionale. Ma qui il problema è il sistema di gestione delle prenotazioni, che non può lasciare i pazienti nell’incertezza».

Grimaldi: «Di fronte a una situazione che continua a creare disagi e incertezza ai cittadini, ho ritenuto necessario interessare il Ministero della Sanità di quanto sta avvenendo in Piemonte e su cui il lavoro di AVS in Consiglio Regionale ha acceso un faro. Attendiamo di sapere quali saranno gli atti del Ministero per superare l’inammissibile situazione in cui non è possibile prenotare una visita, nemmeno se urgente».

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