Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Mancano i test per tutti: 1600 studenti rispediti a casa

È successo alla prova di ammissione per Scienze della formazione primaria per le sedi di Collegno, Biella e Savigliano dell'università di Torino

Mancano i test per tutti: 1600 studenti rispediti a casa

Foto Stefano De Grandis (Fotogramma)

Manca il numero adeguato di test stampati che dovevano essere forniti da una ditta appaltatrice: con questa incredibile motivazione 1.611 studenti si sono visti annullare la prova di ammissione per scienze della formazione primaria dell'università di Torino per le sedi di Collegno, Biella e Savigliano). L’ateneo ha annunciato che la prova verrà riprogrammata, ma al momento non è stata indicata una nuova data. I posti disponibili per l’anno accademico 2025/26 erano così suddivisi: 230 a Collegno, 150 a Savigliano, 75 a Biella.

In tanti si erano messi in fila di buon mattino, venerdì 12 settembre, davanti al centro congressi del Lingotto di Torino per la registrazione e le procedure burocratiche. Tra caldo, tensione, attesa e ansia, dopo ore di attesa e momenti di forte incertezza, la prova è stata annullata a causa, appunto, della mancanza dei fascicoli sufficienti per tutti i candidati.

«Siamo entrati tra le 8.30 e le 10.15 per la registrazione, il test doveva iniziare alle 11 ma la consegna dei materiali è partita ben oltre le 11.30. Quando hanno distribuito i fascicoli sono accorti che non ce n’erano abbastanza: molte mani alzate, tante persone senza prova. Ci hanno detto che avremmo iniziato verso le 13.15, in attesa di un corriere da Milano, ma nel frattempo siamo rimasti ore seduti senza sapere cosa fare né se potevamo uscire. Nonostante le molte ore è stato vietato l’allontanamento per mangiare al bar interno mentre venivano concessi uso del telefono e pause al bagno con le buste sui banchi (le prove erano in contemporanea con altri atenei). È stata una gestione confusa che ha generato disagio e nervosismo». Racconta un ventitreenne residente in provincia di Cuneo contattata dalla segreteria provincia di Azione. «Per me insegnare è sempre stato un sogno – aggiunge – Mi preparo da mesi per questo test e ho pagato la tassa d’iscrizione (50 euro), ma non ho potuto nemmeno svolgerlo. Alcuni candidati erano donne incinte o mamme con bambini piccoli, altri rischiavano di non riuscire a rientrare con i mezzi. Non tutti, purtroppo, avranno la possibilità di ripresentarsi alla nuova data».

«Non possiamo che esprimere solidarietà ai tanti studenti coinvolti – commenta Andrea Calosso, responsabile provinciale Under30 di Azione – Molti erano arrivati da lontano, altri avevano chiesto permessi dal lavoro o fatto sacrifici personali ed economici. Quello che doveva essere un passaggio cruciale per il loro futuro si è trasformato in una giornata di incertezza e frustrazione. È una situazione che lascia indignazione e che non deve ripetersi».

«Questi giovani chiedono soltanto serietà e giuste condizioni. – sottolinea Giacomo Prandi, Segretario provinciale di Azione – Quando un test nazionale viene annullato per mancanza di materiale, è evidente che qualcosa nel sistema non ha funzionato. È doveroso che Università e Ministero chiariscano le responsabilità e fissino al più presto una nuova data venendo incontro alle esigenze dei candidati, con la garanzia che simili episodi non si ripetano. Faremo quanto in nostro potere per chiedere spiegazioni direttamente alla ministra Bernini con un’interrogazione in Parlamento».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x