Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

42 ore a pedalare nella gara ciclistica più dura: «Ho dormito 10 minuti in due giorni»

Il monregalese Mario Kiaka ha ultimato la sua terza impresa sulle Dolomiti: 714 km e 19.220 metri di dislivello

42 ore a pedalare nella gara ciclistica più dura: «Ho dormito 10 minuti in due giorni»

Mario Kiaka (Immoprogramm) all'arrivo. Foto D+ Dolomotica Races

 

 

Ha concluso l’edizione più lunga di sempre dell’Ultracycling Dolomitica: 714 km e 19.220 metri di dislivello tra le Dolomiti di quella che viene definita come la «cronometro più dura al mondo». Lo specialista monregalese dell’ultraciclismo Mario Kiaka l’ha portata a termine in 53 ore, di cui 42 e mezza di pedalata. In tutto il resto sono compresi i tempi di ristoro, cambio e, per usare un eufemismo, di pausa. «Nei due giorni di gara ho dormito poco più di dieci minuti», racconta Mario, classe ’79 che ogni volta che può infila la bici piazzando i lunghi allenamenti tra un turno alle “Valeo” di Mondovì e l’altro. La partenza è scattata puntuale alle ore 9 e 6 minuti di venerdì mattina a Vittorio Veneto, per un lungo tour de force tra le alture di Friuli, Veneto e Trentino in un lunghissimo e sfiancante giro ad anello. Per Kiaka è stata la terza volta da finisher.

 

«Quest'anno le due salite aggiuntive hanno ulteriormente complicato il percorso. In alcuni passi è arrivata la pioggia, e diversi atleti si sono ritirati proprio a causa delle condizioni meteo. Per fortuna avevo l’auto di supporto, che ha reso la gestione della gara un po' più agevole. Con me c’erano Alex Castellino, preparatissimo nell'ultracycling e sempre disponibile ad aiutarmi, e il meccanico Mauro Macciò».

 

«Sul Monte San Martino ho trovato i tratti più insidiosi e bagnati, soprattutto nella zona di Cibiana, vicino al Vajont. Alla fine mi sono classificato sesto nella mia categoria, con supporto auto, categoria Under 50. Non è facile incastrare tutto con il lavoro, ma cerco sempre di pianificare i miei programmi in bici al meglio possibile. Vorrei ringraziare la mia famiglia che mi ha seguito, il mio team e il presidente Lele Morelli, che ci dà la possibilità di correre nel team Immoprogramm». Ora un meritato riposo. Ma siamo sicuri che non durerà a lungo.

 

 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x