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24 Luglio 2025 - 08:54
Per molti si è trattato della ‘prima volta’: la prima volta in montagna, la prima volta in rifugio, la prima volta di un’escursione. Mondo senza confini è nato anche per questo: per consentire a chi non ne ha l’opportunità di vivere un’esperienza di vacanza.
Sabato mattina il numeroso gruppo è partito in pullman; prima tappa Vinadio, dove i giovani hanno visitato il Forte fermandosi al lago artificiale per la colazione. La comitiva è poi ripartita alla volta di Sant’Anna, dove era previsto il pranzo al sacco nei pressi del santuario. Foto di gruppo con il vescovo Piero Delbosco, a Sant’Anna per celebrare una messa, incontrato casualmente sul posto.
Nel pomeriggio passeggiata nei dintorni e cena nel ristorante del rifugio San Gioachino. Molto divertente la serata, con la rappresentazione di un giallo ambientato a Sant’Anna che i presenti, divisi in gruppo, sono stati chiamati a risolvere. Domenica mattina escursione ai laghi per i più coraggiosi e passeggiata nei dintorni del santuario per le coppie con i bambini. Il week end si è concluso con il pranzo finale e i saluti.
“Da quattro anni organizziamo un week end da vivere insieme – spiega Stefano Cassine, ideatore e coordinatore di Mondo senza confini –; quest’anno in montagna, negli anni precedenti in città d’arte e ai laghi. I pasti in comune, la notte nel rifugio o in albergo e la serata trascorsa insieme sono preziosi momenti di condivisione. Ogni volta si aggiungono persone nuove, di culture, religioni, usanze e modi di mangiare diversi, ma ognuno si sente a casa perché è l’accoglienza a far star bene le persone. Un piccolo e semplice laboratorio di vita che dimostra come sia possibile superare le differenze. Due giorni di vacanza insieme tutti gli anni valgono la voglia di continuare a credere che questo mondo è molto più unito di quello che appare e che ci vogliono far credere.”
Gli organizzatori ringraziano lo staff di Sant’Anna per la gentilezza e professionalità, a partire dal direttore, Denis; Gian Paolo e Giulia per l’accoglienza del San Gioacchino, per l’ottima cucina e l’efficienza del servizio in sala. “Grazie don Erick, sei circondato da gente in gamba!” – conclude Stefano Cassine.
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