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Le Battles di una vita: breve storia del “dissing”, dal pop al rap

Le Battles di una vita: breve storia del “dissing”, dal pop al rap

La notizia più fresca che si può attingere, in ambito musicale, sul tema della settimana è quella in cui Damon Albarn, frontman dei Blur, in occasione della reunion degli Oasis e del tour appena partito, ha pronunciato parole lapidarie: la band guidata dai fratelli Gallagher ha vinto ufficialmente “la guerra, la battaglia, la campagna” del brit-pop; sono loro i numeri uno. A distanza di 30 anni si è chiusa una diatriba che vedeva Blur e Oasis battibeccare su chi avesse la carica di portavoce della scena brit degli anni ‘90. Ma anche in questo accettare la sconfitta, il cantautore londinese non ha lesinato una frecciatina ai propri antagonisti aggiungendo qualcosa del tipo “Ma io starò molto alla larga dai loro concerti”.

L’episodio è il pretesto per ricordare una lunga storia, l’ennesimo nella storia della musica, di rivalità e stroncature. Si potrebbe azzardare che quella tra Damon Albarn e i fratelli Gallagher è stata una piccola scaramuccia, rispetto ad altri generi come il rap in cui si va ben al di là di quella che poteva essere difendere Beatles o Rolling Stones.

Nel rap quello che viene chiamato “dissing” (derivato dalla contrazione dell’espressione “disrespecting”, ossia “mancare di rispetto”) è una pratica assai comune, nato con lo stesso genere, perché legato alle serate in cui la cultura hip-hop si incontrava nelle battle e si polemizzava tra gli MC su chi avesse le migliori capacità di formulazione di contenuti, flow e densità di pensiero. Memorabile quello tra due pietre miliari del genere come Tupac e Notorius B.I.G. così come quello più singolare di Kendrick Lamar (quando ospite di un brano del collega Big Sean) che nel 2013 si scagliava contro l’intera scena rap: Lamar si autoproclamava “Re di New York” chiamando in causa quasi tutti i suoi contemporanei (Drake, J. Cole, Mac Miller, A$AP Rocky, Meek Mill, ecc.) sfidandoli a migliorare il modo di rappare. Ed anche nel nostro Paese il genere ha accompagnato alcune simpatiche diatribe, si consiglia di cercare nei meandri dell’Internet le battute di Fabri Fibra su Tormento (Effetto Tono) oppure di Marracash all’epoca in cui Fedez voleva far parte della categoria.

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