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“Custodi del Creato”: il nuovo calendario 2026 dell’Unione Monregalese celebra gli 800 anni di San Francesco

Un regalo esclusivo per gli abbonati: gli scatti d’autore firmati "Mondovìphoto" raccontano la bellezza, la natura e le stagioni della nostra terra

“Custodi del Creato”: il nuovo calendario 2026 dell’Unione Monregalese celebra gli 800 anni di San Francesco

L’Unione Monregalese si prepara ad accogliere il 2026 con un progetto speciale, emozionante e profondamente simbolico. In occasione degli 800 anni dalla morte di San Francesco, il giornale dedica il suo nuovo calendario a un tema che oggi più che mai parla al cuore: “Custodi del Creato”.

Un titolo che non è solo un omaggio, ma un invito. Un richiamo allo sguardo di San Francesco, capace di cogliere la meraviglia del mondo naturale e la responsabilità che ciascuno di noi ha nel proteggerlo.

 

 

Un calendario che è un viaggio nella bellezza

 

A dare vita alle immagini del 2026 sono i fotografi dell’Associazione Mondoviphoto, che hanno interpretato il tema con sensibilità, profondità e un occhio attento ai dettagli del territorio.

Una serie di scatti che raccontano: la forza dei paesaggi monregalesi, la poesia delle stagioni, la vita che scorre nelle piccole cose, il rapporto tra uomo e natura nella sua dimensione più autentica.

Ogni fotografia diventa così una pagina da contemplare, un frammento di spiritualità laica che richiama la visione luminosa del Santo di Assisi.

 

 

Un dono per chi ci segue ogni settimana

 

Il calendario sarà regalato a tutti gli abbonati al settimanale cartaceo: un gesto di gratitudine verso i lettori che accompagnano da anni il cammino del giornale. Un modo per iniziare il nuovo anno con uno sguardo diverso, più consapevole, più attento, più… francescano.

 

800 anni dopo, un messaggio più attuale che mai

 

“Custodi del Creato” non è solo un titolo: è una dichiarazione d’intenti. In un tempo in cui la cura dell’ambiente è una sfida urgente, l’Unione Monregalese e Mondovìphoto scelgono di raccontare la bellezza del territorio come atto d’amore, memoria, responsabilità.

Un calendario che non si sfoglia soltanto: si vive, mese dopo mese.

 

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