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L’Associazione “Servi inutili” continua la sua azione per dare voce a chi non ha voce

Riunione in Biblioteca a Ceva giovedì sera. Le iniziative in cantiere

L’Associazione “Servi inutili” continua la sua azione per dare voce a chi non ha voce

Foto ANSA/Sir

Dopo le attività estive, con la partecipazione ai vari mercatini, abbiamo mandato, per Gaza, 1.600 euro a Soleterre e 250 euro a Emergency. Da ottobre sono cominciati gli incontri del Vangelo e quelli di formazione, ai quali partecipano Suor Sara, con il gruppo della Valle Bormida, e talvolta don Gianni Martino. Gli incontri sono aperti a tutti, anche a chi non fa parte del gruppo.

Giovedì 11 dicembre alle ore 20,30, presso la Biblioteca comunale di Ceva, verranno presentate le attività per i prossimi mesi, che punteranno molto sulla formazione, con l’inserimento di alcune attività pratiche. Ricordiamo che l’Associazione “Servi Inutili” si colloca in una fascia del volontariato parrocchiale e civile scoperta. Non è nostra intenzione invadere il terreno o sovrapporci a istituzioni o gruppi già esistenti. La nostra Associazione si pone in totale autonomia e indipendenza, è apolitica e aconfessionale, ma disposta a collaborare, su obiettivi concordati, con tutte le istituzioni, religiose e civili.

Pur essendo stata fondata da persone di estrazione cristiana, riteniamo che i valori di pace, giustizia e solidarietà appartengano a ogni individuo, a prescindere dalle idee politiche e dal credo religioso. Ci siamo concentrati sui problemi della mondialità, citando Papa Francesco, “per dare voce a chi non ha voce”, per ascoltare e cercare di rendere giustizia ed equità a “coloro che vivono nei sotterranei della Vita e della Storia “come dice padre Alex Zanotelli. Per questo pensiamo che sia un dovere “Formarci per informare” e proporre stili di vita diversi e sobri.

Ci avviciniamo al Natale e come ogni anno, comincia la corsa al consumismo più sfrenato, imbottito di inutili luminarie che ormai nessuno più guarda. La pubblicità ha trasformato la venuta del Figlio di Dio che si è fatto uomo, nascendo in condizioni di povertà assoluta, per farci capire l’essenzialità della nostra esistenza, in una festa pagana, dove invece che al contenuto si guarda alla forma. Suggeriamo di leggere il racconto di Dino BuzzatiCe n’è troppo di Natale”.

Inoltre ci prepariamo a pranzi pantagruelici, con il solito spreco, anche di alimenti, mentre nel mondo si muore a causa della fame. La FAO ha certificato che ogni anno, a livello globale, si spreca oltre un miliardo di tonnellate di cibo, in Italia circa 132 kg a testa. Solo con questi sprechi alimentari si potrebbe abbattere quasi del tutto la fame del mondo.

La frase attribuita a Madre Teresa di Calcuttail mondo è diviso in due stanze, in una si crepa, nell’altra si spreca” sottolinea la disuguaglianza e il paradosso di un mondo in cui la ricchezza e lo spreco coesistono con la miseria e la fame. Ricordiamocelo sempre, partendo dal Natale. Questo è il vero senso del Presepe, non la propaganda che ogni anno ritorna, puntuale come l’influenza, per sottolineare le nostre tradizioni che, purtroppo, di valori cristiani ne conservano ben pochi.

Vi aspettiamo giovedì per seguire la presentazione degli obiettivi di “Servi Inutili”.

 

Mario Regis - Ceva

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