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A6: ora è ufficiale! Dal 2026 arriveranno i rimborsi per le code causate dai cantieri

Delibera dell’Autorità di regolazione dei Trasporti che prevede anche la creazione di un’app dedicata

A6: ora è ufficiale! Dal 2026 arriveranno i rimborsi per le code causate dai cantieri

I rimborsi autostradali dovuti ai cantieri diventano certezza con la delibera n° 211/2025 firmata la scorsa settimana dal Consiglio dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art).

Da anni le Associazioni dei consumatori, gli automobilisti e gli amministratori locali e regionali dei più svariati colori politici chiedono l’eliminazione del pedaggio, o almeno la riduzione, lungo la A6 che collega Torino a Savona e viceversa. Un tratta costellata soprattutto negli ultimi anni e soprattutto nel tratto che collega Ceva alla Città della Torretta, da interminabili cantieri aperti per la messa in sicurezza dei viadotti. Ad oggi praticamente l’intero percorso che va da Savona da Altare è ad un’unica corsia di marcia, il che comporta tempi ti percorrenza molto più lunghi rispetto al normale e spesso causa code e rallentamenti. L’introduzione del rimborso dei pedaggi autostradali per lavori e cantieri rappresenta dunque un passo importante verso una maggiore tutela degli utenti e verso una gestione infrastrutturale più responsabile.

Le nuove regole entreranno in vigore in momenti diversi del 2026 a seconda del tipo di rimborso: entro il 1° giugno del 2026 sarà possibile chiedere il rimborso per ritardi accumulati (per blocchi del traffico o cantieri) percorrendo tratte autostradali gestite da un unico concessionario; entro il 1° dicembre del 2026 sarà possibile chiederlo anche per ritardi accumulati percorrendo tratte gestite da diversi concessionari.

Per quanto riguarda i ritardi per i cantieri, i rimborsi potranno essere chiesti solo per quelli non emergenziali, cioè allestiti a seguito di incidenti o eventi meteorologici imprevisti, e quindi solo in caso di cantieri programmati per fare lavori stradali. La delibera spiega che il ritardo viene calcolato tenendo conto del tempo medio di percorrenza del tratto autostradale, calcolato in base alla sua lunghezza e a una velocità di riferimento, che tiene conto del tipo di veicolo, delle condizioni meteo e dell’ora della giornata (quindi del traffico che ci si può aspettare): il calcolo del ritardo non tiene conto dell’eventuale sosta in aree di servizio.

Per i percorsi sotto i 30 chilometri con un cantiere il rimborso è sempre dovuto, indipendentemente dal ritardo; per i percorsi compresi tra i 30 e i 50 chilometri il rimborso è dovuto per ritardi superiori ai dieci minuti; per i percorsi che superano i 50 chilometri ci vogliono almeno 15 minuti di ritardo per ottenere i rimborsi.

Per quanto riguarda i blocchi causati dal traffico, il criterio con cui viene assegnato il rimborso dipende invece dalla durata dell’interruzione del traffico sulla tratta interessata: tra l’ora e le due ore è previsto il rimborso del 50 per cento; tra le due e le tre ore del 75; oltre le tre ore è previsto il rimborso totale del pedaggio. In entrambi i casi – cantieri e traffico – la soglia minima di denaro rimborsabile è 10 centesimi.

La delibera prevede che i concessionari delle tratte autostradali italiane predispongano un’applicazione unica e integrata per permettere agli utenti di chiedere i rimborsi. La delibera prevede comunque che i concessionari creino anche una sezione del loro sito web, un numero di telefono o punti fisici di assistenza.

Sull’app dovrebbe comparire il rimborso entro 20 giorni dal viaggio, sotto forma di credito elettronico. Raggiunto almeno un euro di rimborso dovuto, la somma verrà erogata a chi ne ha diritto in modi diversi a seconda di come la persona ha pagato il pedaggio: sulla carta di credito o di debito, sul sistema di telepedaggio (come Telepass o MooneyGo), oppure attraverso un bonifico, se si fa richiesta di ottenere il rimborso con questa modalità.

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