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23 Dicembre 2025 - 07:02
Il Piemonte affronta il 2026 con uno sguardo positivo. L’indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino su circa 1.200 imprese del sistema confindustriale regionale fotografa un clima complessivamente fiducioso per il primo trimestre del nuovo anno. Un risultato che conferma la tenuta e la capacità di adattamento del tessuto produttivo piemontese, nonostante uno scenario ancora complesso.
Le aspettative sono positive per occupazione (+6,0%), produzione (+3,2%) e ordini interni, mentre pesano le incertezze sull’export (-5,3%) e sulla redditività (-1,0%). Molto incoraggiante l’aumento della propensione a investire, che coinvolge oltre il 77% delle imprese, con un quarto che programma l’acquisto di nuovi impianti. Stabile l’utilizzo degli impianti (77%) e limitato, seppur presente, il ricorso alla cassa integrazione.
Il quadro resta però a doppia velocità. Da una parte il manifatturiero continua a soffrire, condizionato soprattutto dalle difficoltà di metalmeccanica e tessile-abbigliamento: produzione, ordini, export e redditività restano in territorio negativo. Dall’altra parte il terziario continua a crescere e traina la fiducia, con performance particolarmente brillanti in commercio e turismo (+30%), servizi alle imprese (+24,2%), ICT (+10%) e trasporti (+8,7%).
Determinante anche il peso dell’export: più alta è la dipendenza dai mercati esteri, più prudente diventa l’orizzonte delle imprese. Le più fiduciose sono infatti quelle meno esposte alle oscillazioni internazionali.
«Le imprese piemontesi entrano nel 2026 con la volontà di investire e crescere, confermando una straordinaria capacità di adattamento» commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte. «Il 2025 ci ha insegnato che, anche in contesti instabili, il nostro sistema produttivo sa reagire, innovare e offrire risposte avanzate, riconosciute anche a livello internazionale».
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