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Nel ricordo di Paolo Borsellino: «Aderiamo al bando sui beni confiscati alla mafia»

Iniziativa del Comune di Mondovì

Borsellino falcone murales

A Mondovì esiste anche un murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Un alloggio confiscato alla criminalità era stato destinato ad accogliere donne e bambini vittime di violenza

Nel nome di Paolo Borsellino, e nel giorno dell'anniversario della morte del magistrato ammazzato dalla mafia, il Comune di Mondovì annuncia di aver aderito al bando regionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata.

Nel 2018, l'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC) ha deciso di trasferire al patrimonio indisponibile del Comune di Mondovì un alloggio situato nel territorio comunale. Successivamente, l'amministrazione aveva concesso tale proprietà, attraverso un'apposita convenzione, in uso gratuito al Comitato della Croce Rossa Italiana per accogliere donne e famiglie vittime di violenza.

Con l'adesione a questo bando, il Comune potrà riqualificarlo e renderlo ancora più sicuro e accogliente. «Una scelta importante che ricade in una data simbolica - il commento del sindaco Luca Robaldo e dell’assessora alle Politiche sociali Francesca Botto - a testimonianza dell’attenzione che cerchiamo di riservare ai soggetti fragili a rischio di esclusione sociale. Il progetto “Casa Rifiorita”, insomma, (che in caso di aggiudicazione prevederà un cofinanziamento comunale del 30%, ndr) quale ulteriore sforzo per migliorare il supporto e il sostegno alle donne e alle famiglie vittime di violenza, per una comunità monregalese sempre più sensibile e inclusiva».

La strage di via D'Amelio

Sono le 16.58 del 19 luglio 1992 quando una Fiat 126 rubata e imbottita di tritolo viene fatta saltare in aria nei pressi di via Mariano d’Amelio 21 a Palermo. Muoiono così, in una calda domenica estiva, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

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