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Storia e patrimonio della Parrocchiale in un nuovo pieghevole

Per i 300 anni per la posa della prima pietra la pubblicazione curata da Marita Rosa e Luca Bernelli e finanziata dalla Banca di Caraglio

Storia e patrimonio della Parrocchiale in un nuovo pieghevole

La scorsa settimana a Margarita è stata celebrata, con una Messa solenne e tante iniziative, la ricorrenza della posa della prima pietra della Parrocchiale di Santa Margherita, uno dei più fulgidi esempi di Barocco piemontese della pianura, disegnata dal celebre architetto Francesco Gallo. I lavori infatti iniziarono nel 1725 dalla parte dell’abside. In occasione della festa è stato messo a punto un pieghevole, con i testi di Marita Rosa, scrittrice ed ex docente, e le immagini e l’impaginazione di Luca Bernelli. Uno strumento utilissimo per orientarsi e comprendere le peculiarità dell’edificio, con una guida che suggerisce anche un razionale percorso di visita all’interno della navata.

La chiesa fu realizzata grazie alla mobilitazione dell’intera popolazione, con l’impiego anche dei redditi della Confraternita di Sant’Antonio Abate. Sorse su una chiesa preesistente, che aveva un diverso orientamento e dedicata a Santa Margherita e Sant’Anna. La chiesa aprì al culto nel 1748.

Dopo la breve introduzione, il pieghevole conduce il visitatore in 14 tappe all’interno della chiesa, partendo dall’ingresso laterale destro: il percorso indica il piedistallo originario della statua lignea di Santa Margherita, la grotta di Lourdes (costruita nel 1913), la Cappella di Nostra Signora delle grazie o della Mercede (ornata dalla statua in marmo bianco della Vergine e del bambino), La Cappella del Suffragio o Madonna della cintura, la Statua lignea della Madonna della cintura e del Rosario, l’altare maggiore, il coro ligneo (opera del falegname Giuseppe Giordano), la pala dell’altare maggiore (fatto restaurare da don Misuracchi nel 2015), le pareti del Presbiterio, la Sacrestia (con il grande crocifisso in legno della Val Gardena e la pala dell’altare maggiore proveniente dalla Confraternita), la Cappella della Madonna del Rosario, la Cappella della Compagnia degli Agonizzanti, il battistero e il portale maggiore, con la tribuna e l’organo.

Infine, si pone rilievo sui quadri della Via Crucis e sul maestoso campanile: costruito nel 1767 su progetto dell’architetto militare Giovanni Battista Nicolis di Robilant, è alto ben 52 metri di altezza. Curioso dettaglio: la prestazione dell’architetto fu pagata con una risma di carta della rinomata produzione margaritese e un po’ di selvaggina. Suggello conclusivo dell’intero viaggio, la preghiera a Santa Margherita conclude il depliant, che si è potuto stampare con il contributo della Banca di Caraglio.

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