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24 Luglio 2025 - 11:27
Monica Bongiovanni ha 53 anni e da dieci è una volontaria. Ha iniziato con la Croce Bianca di Ceva e da qualche tempo presta servizio anche per la Croce Rossa di Mondovì. Ha due figlie Gaia e Alice che seguono le sue orme. Lavora come operatrice socio-sanitaria in una Comunità psichiatrica e spera di “poter svolgere questo impegno ancora per tanti anni e soprattutto di riuscire a sensibilizzare e trasmettere questa passione di essere volontaria soccorritrice”.
Tutto è iniziato da un triste episodio che l’ha segnata.
“Sono trascorsi una decina di anni – racconta – da quando iniziai ad essere volontaria. Tutto iniziò con un episodio molto triste accaduto alcuni anni prima nella mia famiglia: il grave incidente automobilistico che coinvolse mio padre, costringendolo per due mesi in coma e che, dopo una lunga riabilitazione, fortunatamente si è risolto nel migliore dei modi. Fui chiamata subito e, precipitandomi sul luogo dell’incidente, potei vedere con i miei occhi persone che fecero di tutto per salvargli la vita, dal barelliere all’infermiere, alla dottoressa in ambulanza e lo stesso per l’equipaggio dell’elicottero che si rese necessario per la gravità della situazione. Tutto questo, toccandomi da vicino, mi fece pensare molto e mi resi conto dell’importanza di quel servizio, che fino ad allora davo per scontato. Mi informai su come avessi potuto contribuire personalmente e mi iscrissi al corso per diventare una volontaria soccorritrice alla Croce Bianca di Ceva dove, con un bel gruppo, frequentammo questo corso che, oltre a formare dei soccorritori, arricchisce molto sia a livello di conoscenze sanitarie che di lavoro di squadra, fondamentale, soprattutto nell’emergenza”.
Pian piano, prima con il tirocinio in ambulanza con volontari e dipendenti esperti ha preso sempre più dimestichezza, fino ad arrivare a poter svolgere in autonomia ogni intervento necessario.
“È importante sapere – prosegue Monica – che non esiste solo l’emergenza, che inizialmente a qualcuno può sembrare pesante, ma ci sono altre mansioni altrettanto fondamentali come il trasporto dei dializzati, l’accompagno alle visite mediche, i trasferimenti ospedalieri, l’accompagno di bambini e ragazzi speciali dal domicilio alla Scuola e viceversa, l’assistenza alle manifestazioni, l’accompagno di persone impossibilitate fisicamente a fare commissioni personali, e tante altre necessità”.
Una parte fondamentale che da un po’ di anni viene fatta è la sensibilizzazione e informazione nelle scuole, che i bambini accolgono con entusiasmo ed interesse, dalla Scuola dell’infanzia fino alla Secondaria di secondo livello, dove vengono fatte delle lezioni che intrattengono i bambini e ragazzi con tantissimo interesse.
“Io consiglio vivamente – continua – a chiunque di frequentare questo corso che arricchisce personalmente e ci rende più consapevoli del fatto che aiutare qualcuno, che quasi sempre non conosciamo, in modo disinteressato, ci dà tanto, ma davvero tanto. Sembra una follia, ma posso dire che quello che riesco a dare quando sono in servizio, è la minima parte di quello che ricevo, una stretta di mano, un grazie con il cuore, a volte uno sguardo, in poche parole è tempo speso bene. Ho indirizzato anche le mie figlie verso questo mondo, e Gaia che fin da quando aveva 16 anni frequentava la Croce Bianca di Ceva e non potendo ancora indossare la divisa, affiancava in ufficio collaborando come volontaria amministrativa durante il periodo delle ferie. Al compimento dei 18 anni frequentò subito il Corso per essere soccorritrice ed anche lei iniziò a ricoprire questo ruolo di volontaria alla Croce Bianca di Ceva. Quasi due anni fa partecipò al concorso indetto dalla Croce Rossa di Mondovì e venne assunta come amministrativa-soccorritrice”.
“Da dicembre 2024, dopo aver frequentato il corso d’accesso alla Croce Rossa di Mondovì opero anche io in questa Associazione e posso dire che non conta il colore della divisa che si indossa che a me non cambia nulla, ma arricchisce il mio bagaglio di conoscenze. In entrambe le Associazioni, come credo in tutte negli ultimi anni, si è registrato un calo dei volontari in servizio e spesso si fa fatica a ricoprire tutti i turni necessari nelle varie mansioni da svolgere che sono a servizio di tutta la popolazione”.
Monica vuole fare un appello, soprattutto ai giovani, ma non solo a loro, di provare ad investire una piccola parte del loro tempo libero per avvicinarsi ad una di queste due Associazioni e frequentare un corso di abilitazione.
“Sono sicura – conclude – che darà anche a loro la possibilità di ricevere tutto quello che ho avuto io in questi anni. Poche ore a settimana sono già un bell’investimento per se stessi e per la Comunità. Inoltre per i ragazzi è possibile anche essere impiegati per un anno come Servizio Civile con la formazione necessaria. Spero di poter svolgere questo mio impegno ancora per tanti anni e soprattutto di riuscire a sensibilizzare e trasmettere questa mia passione di essere Volontaria Soccorritrice”.
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