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Giubileo dei Giovani: Confessio fidei in piazza San Pietro, con testimonianze e canzoni

Giubileo dei Giovani: Confessio fidei in piazza San Pietro, con testimonianze e canzoni


Giovedì a Roma per i ragazzi monregalesi, cuneesi e fossanesi, in attesa di incontrare Papa Leone XIV a Tor Vergata. La giornata è iniziata in Roma con alcune ore libere, nel corso delle quali è stato possibile partecipare a momenti di incontro e catechesi per italiani organizzati dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile, oltre che ammirare le bellezze della città eterna insieme a gruppi di pellegrini sempre più numerosi e festosi provenienti da tutto il pianeta.

Nel pomeriggio l'esperienza della Professione di Fede in piazza San Pietro, assieme ad altri 70.000 pellegrini italiani. È stato un momento molto intenso: momenti di riflessione e di testimonianze si sono alternati a canzoni italiane significative. Abbiamo ascoltato: Samuel Pietrasanta, Lara Dei, Don Antonio Loffredo, Laura Lucchin, Nicolò Govoni, Amara, Mr.Rain, Pierdavide Cardone ed infine Mimì. «Abbiamo ricevuto tantissimi stimoli – racconta Matteo Sasso – e tante parole di speranza come quelle di Padre Antonio Loffredo “si può vivere senza sapere il perché, ma non si può vivere senza sapere per chi”. Anche la madre di Sammy Basso ha ricordato che “da soli si può fare tanto ma insieme agli altri si può arrivare a fare anche quello che si credeva impossibile”. Anche il cardinal Pizzaballa ci ha tenuto a raggiungere i tanti giovani presenti con un messaggio di pace “avere uno sguardo libero che non parta solo dal dolore che c’è ma che non si limiti unicamente ad esso, andando a vedere in questa notte interminabile punti di luce, rappresentati da coloro che tutti i giorni rischiano la propria vita per gli altri pur di andargli incontro dando concretezza alla speranza. Come Chiesa dentro tante difficoltà dobbiamo essere capaci di portare un linguaggio che costruisce e apre orizzonti". Durante la confessio fidei è risuonato forte l’appello del cardinal Zuppi: "Disarmiamo i nostri cuori per disarmare cuori e mani di un mondo violento, per guarirne le cicatrici, per impedire nuovi conflitti!».

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