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Una nuova gemma tra i filari: il Monregalese scopre il fascino dell’Alta Langa

Il pregiato bollicine arriva anche sulle colline tra Briaglia e Vicoforte: «Un'altra tipicità impreziosisce il nostro territorio»

Una nuova gemma tra i filari: il Monregalese scopre il fascino dell’Alta Langa

Le colline monregalesi aggiungono una nuova eccellenza al proprio patrimonio agricolo: il celebre Alta Langa Docg, lo spumante metodo classico piemontese, vede ora tra i suoi luoghi di produzione anche i versanti compresi tra Vicoforte e Briaglia. In questi giorni è in corso la vendemmia dei vitigni Pinot Nero e Chardonnay, basi nobili del prestigioso bollicine.

Il territorio, storicamente vocato alla frutticoltura, alla nocciola e ai foraggi, si arricchisce così di una coltura che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’enologia piemontese, capace di valorizzare paesaggio, tradizione e turismo.

A sottolineare il valore di questo nuovo traguardo è stato il presidente della Provincia di Cuneo e sindaco di Mondovì, Luca Robaldo, che sui social ha commentato:

“Un’altra gemma impreziosisce l’agricoltura delle colline monregalesi, già ricca ed apprezzata grazie all’impegno, alla dedizione ed al sacrificio dei nostri agricoltori. Stamattina ho fatto un salto fra Vicoforte e Briaglia ed ho visto come nasce l’Alta Langa DOCG. Filari che pettinano le nostre colline e che vengono coltivati accanto ai frutteti, ai noccioleti, ai campi lasciati a foraggio: è attraverso questa diversità colturale che passa il futuro di una sostenibile fruibilità turistica.”

Il debutto dell’Alta Langa nel Monregalese rappresenta dunque non soltanto un riconoscimento per la qualità dei terreni e del microclima della zona, ma anche una scommessa sul futuro, capace di coniugare agricoltura di pregio e vocazione turistica.

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