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West Nile, il virus spaventa anche il Piemonte

Fratelli d’Italia: «In questi giorni si stanno registrando diversi nuovi casi. La lotta alle zanzare dovrà diventare una vera propria misura di prevenzione sanitaria»

West Nile, il virus spaventa anche il Piemonte

«In questi giorni il Piemonte sta registrando diversi nuovi casi di West Nile, che vanno da soggetti asintomatici a forme neurologiche gravi». A lanciare l’allerta è Silvia Raiteri, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità.

«È la dimostrazione che la lotta alle zanzare non può più essere considerata solo un intervento di miglioramento della qualità della vita o di supporto al turismo, ma una vera e propria misura di prevenzione sanitaria. Proteggere i piemontesi significa agire in maniera moderna, tempestiva e strutturale».

Il virus West Nile è una delle principali emergenze sanitarie legate alla diffusione delle zanzare in Italia. Trasportato principalmente dalla zanzara comune e dalla zanzara tigre, può passare dagli uccelli, che ne sono il serbatoio naturale, all’uomo e ai cavalli. Nella maggior parte dei casi l’infezione decorre senza sintomi o con manifestazioni lievi simili a una sindrome influenzale, ma in alcune situazioni – soprattutto nei soggetti fragili e anziani – può evolvere in forme neurologiche gravi come encefalite e meningite, con esiti potenzialmente letali.

Negli ultimi anni, complice il cambiamento climatico e la maggiore resistenza degli insetti, il virus è diventato endemico in diverse regioni italiane, incluso il Piemonte, dove si registrano casi sempre più frequenti. Per questo la lotta alle zanzare non può più essere considerata un semplice intervento di decoro urbano, ma una vera e propria strategia di prevenzione sanitaria. Disinfestazioni mirate, gestione corretta delle acque stagnanti e campagne di sensibilizzazione sono strumenti indispensabili per ridurre la diffusione del West Nile e proteggere la salute pubblica.

Attualmente in Piemonte la normativa di riferimento, la legge regionale n. 75/1995, vincola l’erogazione del contributo regionale al cofinanziamento da parte degli Enti locali. «Questa impostazione – prosegue Raiteri – è superata: la Regione deve poter intervenire direttamente, finanziando gli interventi di prevenzione anche quando i Comuni non hanno risorse disponibili. Non possiamo permettere che la protezione della salute pubblica sia condizionata dalle possibilità di bilancio dei singoli enti – conclude Raiteri –. Sono già al lavoro su una proposta di legge che aggiorni radicalmente l’impianto normativo, prevedendo strumenti efficaci di prevenzione e controllo, in grado di tutelare i cittadini e di limitare al massimo il rischio di diffusione di virus come il West Nile e cercare di limitare in qualche modo i fastidi arrecati più in generale dalle zanzare. Non possiamo aspettare: la salute dei piemontesi viene prima di tutto».

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